A seguito di una richiesta del Primo Ministro Mario Draghi giovedì (22), il Consiglio dei ministri italiano (CoM) ha approvato all’unanimità un referendum sulla riforma giudiziaria del Paese.
“Oggi siamo passati molto velocemente in Consiglio dei ministri alla Corte”, ha annunciato il presidente del Consiglio in una conferenza stampa.
Tragi, insieme al ministro della Giustizia Marta Cordobia, ha approvato all’unanimità la mossa, ma ha spiegato che tutti sono “aperti al progresso tecnologico”.
“Tutti hanno la volontà di accettare gli emendamenti tecnici di default, non stravolgono la riforma e sono condivisi”, ha aggiunto.
Secondo il presidente del Consiglio, la cosiddetta “riforma di Cordobia” sarà messa al voto di fiducia perché “nessuno vuole sacche di punizione, ma buoni processi rapidi e punizioni per tutti i criminali”.
La proposta di riforma del sistema penale prevede alcune modifiche, tra cui un aumento della pena per i condannati per reati contro la pubblica amministrazione, corruzione, ecc., e la limitazione della legge per un reato. Il primo evento.
Il documento stabilisce un massimo di due anni per i procedimenti di appello e un altro anno per quelli eseguiti in Cassazione, il massimo grado della giustizia italiana. L’unica eccezione alla proroga di tale termine (un anno per l’appello e sei per la cassazione) riguarda i reati gravi come associazione a delinquere, traffico di droga o violenza sessuale.
“Sappiamo che la riforma della giustizia è difficile, ma è inevitabile perché la questione della durata dei processi è grave in Italia”, ha spiegato Cordobia.
Ora, la riforma della procedura penale sarà discussa alla Camera dei deputati dal 30 luglio.
Quando un piano viene sottoposto al voto di fiducia, il governo pone la propria condizione permanente per l’approvazione del testo.
In genere, questo strumento viene utilizzato per evitare tattiche di opposizione, come la presentazione di dozzine di proposte di emendamento per ritardare l’attuazione di un disegno di legge.
Tuttavia, ciò potrebbe causare disordini sulla piattaforma della coalizione in materia, poiché il movimento 5 stelle anti-sistema (M5S), il più grande partito della coalizione di Tracy, sta difendendo i cambiamenti al piano e ora ha legato le mani.
Se acconsente a un voto di fiducia alla Camera, il M5S deve accettare un piano di cui non è soddisfatto; Se voti contro il trust, significa che stai lasciando il partito al governo.
ERRORE: Dalle 18:07 alle 20:15 l’informazione che la riforma del sistema giudiziario aveva conquistato la fiducia del Consiglio dei ministri italiano era fuorviante. L’informazione corretta è che il CoM ha approvato la presentazione di questa proposta al voto di fiducia della Camera dei Deputati.
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