Se c’è qualcosa di significativo in Gino Bartelli, è senza dubbio il suo naso. In Italia sono stati scritti libri e testi su Gino: Fascismo in Una PC Contro; L’Uomo d’Acciaio che Salvó l’Italia; Campione Toscano; Ann ‘Santo’ in bicicletta; Un naso in Salita. Questo è quello che volevo ottenere: il lavoro di Massimo Guglielmi. In portoghese possiamo chiamarlo: Um Nose Montanha sopra. Bel titolo di
Gino è senza dubbio il padrone del suo naso, il terzo di quattro figli di un piccolo proprietario terriero a Ponte de Ema, non lontano dalla città di Firenze. Fin da bambino, è arrabbiato con le pale e i mietitori. Cercò di andare avanti con la propria attività e iniziò a vendere rafia ai viticoltori che la usavano per ordinare le bottiglie Ciandi. Poi ha trovato lavoro in una fabbrica di biciclette e da allora la vita non ha mai smesso di correre su ruote. Ha iniziato a gareggiare all’età di 13 anni ed è diventato professionista all’età di 21. Nel frattempo, sposò una donna di nome Adriana Bani. Il matrimonio fu solennizzato dal cardinale della Costa e ricevette la benedizione papale e tutto. Così Pio XII ringrazia Gino per la bicicletta che gli ha inviato in dono.
Nella vita di Gino Bardali, il naso che l’Italia ha salvato, c’è un capitolo che ognuno racconta a modo suo. Gino era su una terrazza sopra la spiaggia di Cannes, a prendere appunti per la tappa del Tour de France del giorno successivo. Questo accadde il 14 luglio 1948. Un uomo in fila per un fossato attendeva pazientemente davanti a una piazza di Montecitorio. Non è nemmeno un uomo, ma è un Brad. Aveva viaggiato tra Genova e Roma per assassinare Togliatti, il leader del Partito Comunista Italiano. Sparati quattro colpi. Tre proiettili hanno colpito Togliatti, di cui uno alla testa. Il quarto è andato perduto. Documenti del pomeriggio gridati dai titoli: morte di Togliatti Colito in piazza Montecitorio.
L’Italia è in subbuglio. Rivolte, scene litigiose, passeggiate dappertutto erano ricoperte di sangue. Così come aveva bisogno che Gino Bartelli creasse una rete segreta che permettesse a centinaia di persone perseguitate dal regime nazifascista di fuggire durante la seconda guerra mondiale.
L’impiegato dell’albergo apparve sulla terrazza e si rivolse a Bartolomeo. Lo aspettava una telefonata d’emergenza, iniziò Gino. Sollevò il ricevitore e udì una voce dall’altra parte: “Ecco, Gino, Xiao, Sleep Alkyd de Casperi…”. La delusione ha seguito l’inizio. Primo Ministro d’Italia? Per quale scopo?
De Casperi dipinse un quadro nero dei conflitti che avevano tutto a che fare con la decadenza della Guerra Civile. Ho bisogno di un momento di distrazione, o meglio: un momento coeso. Ha chiesto: “Gino, il tour è a Pooh Winsray?” Gino, 34 anni, ha indossato molte gambe nelle dure competizioni sulle montagne di Spagna, Italia e Francia. Non c’è da stupirsi che lo chiamassero l’Intramontabile. A venti minuti dal leader Louis Bopot, sapeva che stava affrontando l’impossibile. Ma ha risposto con il suo accento ironico: “Eccellenza, in tour no lo, ma la tappa de domani la vinco”.
Il giorno successivo c’era un palcoscenico per i giocatori del reggimento scenico: Cannes-Bryan-Ix-Les-Bains. Una delle leggende del Tour de France è la seguente: Bartoli vola davanti a tutti i suoi nemici, calpesta furiosamente come se avesse tutta l’Italia in piedi, i francesi sono storditi, non possono più immaginare di poter fare qualcosa di violento. Secondo Gino ha vinto. Anche il giorno dopo. Improvvisamente, il tour mette gli occhi su Genetacio.
L’Italia vede anche Bartolomeo. Allevia la rabbia. I passi avanzati vengono discussi nei caffè e la politica viene dimenticata.
Paulo Conte mette al tappeto un Messia Chopra Gino. Doda è una Gente Abrende de Gore: “Oh, quanto lontano nei miei sandali / quanto lontano è arrivato Bartolomeo / naso triste come arrampicarsi / gli occhi felici di un italiano in viaggio / Sto aspettando Bartolomeo qui / i miei sandali sul marciapiede / naso triste dell’italiano felice.
Un italiano felice con il naso triste è nel cuore della gente di ogni paese. Durante l’assemblea plenaria del parlamento, Tonenko, deputato della Democrazia Cristiana, inizia il suo intervento con la notizia che Gino Bartelli ha vinto un’altra tappa decisiva del Tour de France. I palmi esplodono. Nei suoi paesini toscani esplodono i fuochi d’artificio e all’alba compaiono feste spontanee. Il 16 luglio i giornali italiani avevano solo una cosa per riempire le prime pagine: Gino Bardali ha Window al Tour de France. Skongiurata della guerra civile. Gino Bardali ha Salvado la Patria. Naso triste Naso. Un Tour Successo Dopo I Primi Dieci Anni…
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