I sensori possono aiutare a identificare i comportamenti fraintesi comuni nelle persone con demenza in una fase iniziale, come movimento irrequieto, vagabondaggio, urla e aggressività. UMCG, Hanze University of Applied Sciences Groningen e un certo numero di istituzioni sanitarie indagheranno sulla questione.
de-escalation
Lo scopo dello studio è sviluppare un sistema di allerta per prevenire l’escalation. Se il comportamento incompreso viene riconosciuto ai primi segnali, gli operatori sanitari possono prevenire un’ulteriore escalation agendo rapidamente. “Sappiamo, ad esempio, che l’aggressività si accumula: le persone prima sperimentano paura e incertezza, diventano ansiose e poi possono degenerare in aggressività”, afferma il professor Setse Zwidema, professore di geriatria e demenza all’UMCG.
Ma il focus è anche sull’uso della tecnologia nella pratica. Zuidema: “Solo un avvertimento non ha senso se non agisci in quel momento. Ci sono linee guida per affrontare il comportamento incompreso, ma il consiglio è abbastanza generale e dipende dal valutatore medio. Nessuno è nella media. “La risposta in tempo a un comportamento incompreso può variare e comprenderlo in base al tipo di comportamento e a ciascun paziente. I ricercatori determineranno come gli operatori sanitari affronteranno i comportamenti incompresi. Zuidema: “Vogliamo coinvolgere i caregiver per conoscere il comportamento di un residente di cui vogliono essere avvertiti. Speriamo anche di aumentare le conoscenze su come affrontare i comportamenti incompresi tra gli operatori sanitari attuali e futuri”.
Sicurezza e privacy
Il professor Heinrich Wörche dell’Università Hans Groningen aggiunge: “Non intendiamo monitorare tutti i comportamenti dei residenti nelle case di cura con demenza in futuro utilizzando sensori. Penso che alcune persone siano preoccupate per questo. L’uso dei sensori nella nostra ricerca si concentra sulle persone che in precedenza hanno mostrato un comportamento frainteso che si aggrava. L’escalation non è piacevole per nessuno, e certamente non per i residenti della casa di cura. Ci auguriamo che i sensori e la gestione dei comportamenti incompresi alla fine portino più pace e conforto alla casa di cura, sia per i residenti che per il personale .”
La ricerca è guidata da Zuidema e Wörtche. Il primo studio partirà in ottobre allo Zonnehuisgroep Noord.
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