Foto: ESA/ATG medialab
La navicella spaziale europea-giapponese BepiColombo ha sorvolato per la prima volta Mercurio nella notte tra l’1 e il 2 ottobre 2021. Durante questo sorvolo, BepiColombo ha sorvolato circa 198 chilometri sopra la superficie craterizzata di Mercurio, quindi ha trasmesso le prime immagini sulla Terra. BepiColombo è stato lanciato nell’ottobre 2018 e dovrebbe entrare in orbita attorno al piccolo pianeta Mercurio nel 2025.
BepiColombo è la prima sonda spaziale dell’Agenzia spaziale europea (ESA) sul pianeta Mercurio. Per portare la navicella BepiColombo in orbita attorno a Mercurio, occorrono almeno nove voli: uno dopo la Terra, due dopo Venere e sei dopo Mercurio. Questi voli sono necessari per rallentare il veicolo spaziale perché volerà troppo velocemente verso Mercurio a causa della gravità del Sole. Queste manovre sono chiamate “oscillazioni gravitazionali lente” e sono spesso utilizzate nei viaggi spaziali. Nell’aprile 2020, BepiColombo ha sorvolato la Terra, dopodiché la navicella spaziale senza equipaggio ha sorvolato Venere per la prima volta il 15 ottobre 2020. L’11 agosto 2021, BepiColombo ha finalmente sorvolato Venere per la seconda volta. Durante i cosiddetti “sorvoli” oltre Venere, gli strumenti scientifici BepiColombo sono stati diretti al pianeta in modo che gli scienziati potessero saperne di più sull’atmosfera del pianeta e sulla copertura nuvolosa. Ora che BepiColombo ha aggirato con successo Mercurio per la prima volta, gli scienziati sono stati anche in grado di vedere per la prima volta le immagini del pianeta riprese da questa navicella spaziale. Tuttavia, bisognerebbe aspettare le immagini della telecamera ad alta risoluzione fino a quando BepiColombo orbita attorno a Mercurio in un’orbita fissa.
Il prossimo BepiColombo di Mercurio dovrebbe volare entro il 23 giugno 2022. Una volta che BepiColombo entrerà in un’orbita permanente attorno a Mercurio nel 2025, il veicolo spaziale si dividerà in due parti: l’European Mercury Planetary Orbiter (MPO) e il giapponese Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO). Con questi due diversi veicoli spaziali, gli scienziati vogliono fare un esame approfondito della superficie di Mercurio e del campo magnetico del pianeta. Inoltre, questa missione cercherà anche l’acqua, sotto forma di ghiaccio, che si trova nelle regioni di Mercurio dove la luce del sole non splende mai. In definitiva, lo scopo di questa ricerca è quello di saperne di più sulla storia di questo piccolo pianeta e sulla formazione planetaria in generale. Questa missione spaziale prende il nome dal matematico italiano Giuseppe (Pepe) Colombo (1920-1984) che studiò in dettaglio Mercurio ed eseguì molti calcoli diversi per la NASA negli anni ’70, tra gli altri.
“Specialista del web. Esperto di zombi da una vita. Ninja del caffè. Analista amico degli hipster.”