Il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie pubblica ogni giovedì una mappa della Corona europea a colori, basata sul numero di infezioni e sulla percentuale di test positivi negli ultimi 14 giorni. La carta ha quattro colori: verde, arancione, rosso e rosso scuro.
Rispetto alla scorsa settimana, si nota che il numero delle zone rosse in Europa sta gradualmente diminuendo. La Danimarca, ad esempio, si tinge di verde, fatta eccezione per la Nuova Zelanda e l’area intorno alla capitale, Copenaghen. Sono state aggiunte alcune aree verdi anche nel nord Italia, in particolare a Torino e in Lombardia. Anche i Mollies tornano verdi.
Sorprendentemente, anche la Francia è in gran parte arancione. Solo l’Ile-de-France (l’area intorno alla capitale, Parigi) e la Provenza-Alpi-Costa Azzurra più a sud sono ancora rosse. Anche in Spagna, alcune regioni sono tornate arancioni, tra cui Catalogna, Castiglia, Leon e Madrid.
Infine, lo sviluppo positivo può essere dedotto anche dal fatto che non rimangono zone rosso scuro. Questo dubbio onore è destinato solo a Bruxelles, Frulli-Venezia Giulia (Italia) e Slovenia.
Nulla cambierà per il nostro Paese: Bruxelles rimarrà rosso scuro, la Vallonia rimarrà rossa, le Fiandre resteranno arancione.
I codici colore sono un’indicazione per gli Stati membri dell’UE di imporre condizioni ai viaggiatori, come la quarantena obbligatoria o l’invio di test negativi. Ci sono raccomandazioni dall’Unione Europea, ma alla fine gli Stati membri decidono da soli quali condizioni imporre o non imporre alle persone che tornano dalle aree verdi, arancioni o rosse. I colori vengono presi in considerazione anche quando i viaggiatori entrano nel loro paese.
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