L’auditorium Barco della Musica di Roma ospiterà il 22 luglio un concerto, dedicato ai “Suoni dell’Amazzonia”, con le immagini scattate dal fotografo brasiliano Sebastiano Salcado nella regione amazzonica.
Il pubblico può apprezzare “A Florista to the Amazonas” scritto da Heather Villa-Lobos, presentato dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, condotto da Simon Menises ed interpretato dal soprano brasiliano Camila Dittinger.
Il progetto include “Pacchianas brasiliras n ஃ 4” di Villa-Lobos e “A Florista to the Amazonas”, e “Metamorphosis” come parte di “Aguas da Amazonia” di Philip Class. I biglietti vanno da 10 a 30 euro e possono essere acquistati sul sito ufficiale del museo.
Il concerto multimediale sarà accompagnato da un progetto di alcune delle opere più importanti di Salcado, una sorta di monito sullo stato attuale dell’Amazzonia e ribadisce l’importanza di proteggere il patrimonio naturale sudamericano dagli attacchi umani.
Durante la mostra “Salcado Amazonia”, le fotografie saranno presentate al National Museum of 21st Century Art tra il 1 ottobre 2021 e il 13 febbraio 2022.
Prodotta dal MAXXI e coprodotta da Contrasto, la mostra conta più di 200 opere ed è immersa nella foresta amazzonica.
I suoni furono registrati nel luogo, che includevano il suono degli alberi, gli ululati degli animali, il canto degli uccelli e il ruggito dell’acqua che scendeva dalle montagne. La mostra presenta anche musiche composte dal compositore francese Jean-Michel Jar, che ha utilizzato anche gli archivi sonori dell’Amazzonia al Museo Etnografico di Ginevra.
La mostra è stata ideata e allestita dalla moglie del fotografo Lilia Vanik Salcado, il risultato di un viaggio di sette anni attraverso le viscere della più grande giungla tropicale del mondo.
La lunga visita di Amazon sarà l’argomento della conversazione tra Sebastiano Salcado e il giornalista e scrittore italiano Mario Calapreci mercoledì (21) in Piazza del Maxi. L’idea è quella di esplorare la bellezza del paesaggio amazzonico, la ricchezza della sua cultura, la necessità e l’urgenza di preservarla, l’impegno del fotografo nel proteggere la natura e le popolazioni indigene, e l’empatia, il rispetto e l’amore che tutte le fotografie esprimono.
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