I musicisti professionisti hanno una particolare difficoltà. Non solo corrono un rischio fisico di danni all’udito, tra le altre cose. Soffrono anche di molto stress psicologico. È quanto emerge da uno studio di KU Leuven-HIVA, Luca Arts e Idewe, commissionato dalla Commissione Europea. È un “compito impegnativo”, sottolinea il ricercatore Lode Vermeersch.
In passato sono state condotte ricerche anche sul benessere psicofisico dei musicisti. Sebbene questa ricerca fosse principalmente rivolta a musicisti o studenti di formazione classica. Ecco perché questa ricerca è la prima. È la prima volta che i ricercatori hanno esaminato il pool di musicisti professionisti in tutta Europa. E questo anche attraverso generi diversi. Ad esempio, DJ è stato incluso nello studio. Ma sono rappresentati anche generi rock, pop, blues e jazz, così come musicisti di formazione classica.
I partecipanti allo studio provenivano da un campione rappresentativo di paesi europei, tra cui Belgio, Spagna, Polonia, Malta, Danimarca, Repubblica Ceca, Italia e Paesi Bassi. I ricercatori hanno condotto interviste approfondite con tutti i partecipanti, dalla fine del 2020 alla primavera del 2022.
La produzione musicale è completamente cambiata negli ultimi anni. Gli artisti sono meno attaccati ai periodi brevi e affollati delle uscite degli album e dei tour, e devono essere costantemente online e cercare di farsi notare.
rischi fisici e mentali
La ricerca ha rilevato che una vasta gamma di fattori mette a rischio i musicisti professionisti. In primo luogo, ci sono alcuni rischi fisici come l’esposizione a un volume elevato, movimenti del corpo ripetitivi che possono causare disturbi e, a lungo termine, anche problemi con il suono o l’udito.
Difficoltà mentali si verificano anche tra i musicisti. Gli artisti intervistati hanno indicato, tra le altre cose, di sentirsi soli, stressati e impauriti. Negli ultimi anni si è aggiunto anche il fenomeno dei social media. “La ‘tecnologia’ di sentire sempre il bisogno di essere online mette sotto pressione i musicisti”, afferma il ricercatore Vermeersch. “La produzione musicale è completamente cambiata negli ultimi anni. Gli artisti sono meno attaccati ai brevi periodi impegnativi delle uscite degli album e dei tour, e devono essere costantemente online e cercare di farsi notare”.
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casi scioccanti
I risultati sono in linea con le aspettative dei ricercatori. “Il mondo professionale della musica è un mondo difficile, pieno di molte incertezze. A questo proposito, il settore mostra similitudini con, ad esempio, il mondo dello sport di punta o il mondo accademico”.
A volte i ricercatori hanno registrato situazioni “scioccanti”. “Ma allo stesso tempo abbiamo visto anche la passione dei musicisti per il loro mestiere”, dice Vermeersch. “Sono così eccitati che non vogliono fermarsi perché sembra di fare un passo indietro. C’è una certa tensione in quell’emozione”.
aiuto
I ricercatori hanno anche formulato alcune raccomandazioni politiche. Ad esempio, è importante prestare un’adeguata attenzione a tutti gli aspetti del benessere fisico e mentale dei musicisti, e questo deve iniziare con la formazione. Ad esempio, sarebbe bello che la Commissione europea intervenisse nel campo dell’istruzione tecnica superiore: il marchio potrebbe, ad esempio, prestare maggiore attenzione alle scuole di musica “sane”.
Il personale medico, come psicologi o fisioterapisti, specializzato nell’aiutare i musicisti, dovrebbe essere più connesso, in modo che i musicisti possano trovarli più rapidamente. Ad esempio, quando gli artisti sono in tournée, sarebbe più facile contattare un consulente.
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