La Francia ha ritirato le sue ultime truppe dal Mali dopo più di nove anni. L’operazione Barkhane doveva contrastare l’avanzata dei jihadisti nell’instabile Paese del Sahel. Almeno 50 soldati francesi sono stati uccisi nel Paese dal 2013, anche in attacchi di gruppi terroristici legati ad al-Qaeda.
Il ministero della Difesa francese a Parigi ha riferito che l’ultima unità militare francese ha attraversato il confine con il Niger all’inizio dell’era. Il controllo della base di Gao, dove erano di stanza i francesi, fu trasferito alle forze armate maliane.
La partenza, sollecitata da tempo dal governo maliano, è stata annunciata a febbraio. Secondo il presidente francese Emmanuel Macron, l’operazione in Mali lascia il posto a una missione internazionale nella regione del Sahel, la cui spina dorsale deve essere costituita dall’esercito francese del Niger.
I colpi di stato in Mali, Ciad e Burkina Faso hanno indebolito i legami di Parigi con queste ex colonie francesi. La Russia sta rispondendo a questo aumentando la sua influenza, anche schierando l’esercito mercenario del Gruppo Wagner.
Missione MINUSMA
La missione delle Nazioni Unite MINUSMA resta attiva in Mali. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha recentemente prolungato di un anno la missione militare. La missione nel paese dell’Africa occidentale è la missione più grande e pericolosa delle Nazioni Unite ed è composta da quasi 14.000 caschi blu, civili che forniscono aiuti umanitari e aiutano a costruire la democrazia nel paese e agenti di polizia che addestrano compagni maliani.
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