Il fratello sedicenne del giovane Saman Abbas ha confermato che la ragazza pakistana scomparsa è stata uccisa dallo stesso zio a Novella, in Italia questo venerdì (18).
Durante la testimonianza all’udienza preliminare di Reggio Emilia (Zip), Minor ha affermato che il crimine è stato commesso da suo zio, il danese Hasnain. Il processo è durato più di due ore.
Il fratello non identificato, che si trovava quando ha lasciato l’Italia il 10 maggio, è da allora in carcere. Aveva già sentito dire che la mamma aveva confessato di aver ucciso la ragazza che si era opposta al matrimonio combinato.
“Naturalmente il giudice ha preso ogni ragionevole cura per garantire la pace della minoranza e per evitare intimidazioni da parte dell’ambiente”, ha spiegato Simon Cervillo, avvocato che difende i genitori della vittima.
L’altro parente indagato, Ikram Ijaz, l’unico arrestato nel caso, è arrivato quasi direttamente dal carcere di Reggio Emilia dove è detenuto dal 9 giugno ed è stato consegnato in Italia dalle autorità francesi dopo essere stato trovato in fuga. In Spagna.
Oltre a Hasnain e Ijaz, la madre di Abbas, Nazia Shaheen, suo padre Shafar Shaheen e il cugino Nomanul Haq sono accusati di omicidio premeditato, occultamento di cadavere e rapimento di una ragazza di 18 anni.
Secondo le immagini ottenute dai sistemi di sicurezza, lo zio ha ucciso la piccola mentre altri hanno aiutato a coprire il corpo. Nazia ha “intrappolato” sua figlia per tornare a casa pochi giorni prima della sua scomparsa, rivelando messaggi SMS localizzati sul cellulare del Pakistan.
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