Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite (OMM), il fenomeno meteorologico di La Niña continuerà fino alla fine dell’anno. Sarà già il terzo inverno consecutivo in cui si verifica il fenomeno meteorologico naturale, che si verifica da settembre 2020, ha scritto l’organizzazione in un comunicato stampa che questo è accaduto solo due volte dal 1950.
La Niña si riferisce a un diffuso raffreddamento della superficie del mare nell’Oceano Pacifico, causando cambiamenti di vento, pressione e precipitazioni. Una conseguenza tangibile del fenomeno meteorologico è la crescente siccità nel Corno d’Africa e nel Sud America meridionale. Le precipitazioni sopra la media nel sud-est asiatico e in Oceania sono dovute anche a La Niña.
L’Organizzazione meteorologica mondiale afferma che, soprattutto nel Corno d’Africa, la regione ad est del continente dove si trovano paesi come Somalia, Etiopia e Kenya, la siccità colpirà milioni di persone e il rischio di carestia aumenterà. Secondo l’organizzazione, nelle ultime settimane il fenomeno meteorologico è stato amplificato dagli alisei.
Il rapporto afferma che fenomeni meteorologici naturali come La Niña si verificano ora nel contesto del cambiamento climatico, che sta causando l’aumento delle temperature ed eventi meteorologici estremi.
Il segretario generale dell’OMM Petteri Taalas sottolinea che è eccezionale che La Niña si ripeta per tre anni consecutivi. “L’effetto di raffreddamento di La Niña rallenta temporaneamente l’aumento della temperatura globale. Ma a lungo termine, non fermerà né invertirà il riscaldamento”.
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