Van Belgem non è del tutto sicuro del motivo per cui il numero dei disturbi alimentari tra i giovani sia aumentato così tanto di recente. E questo è un grosso problema, secondo il pediatra: “Non abbiamo numeri esatti perché non esiste un sistema nazionale di registrazione in cui teniamo traccia di quanti bambini anoressici vengono aggiunti ogni anno”. Il sospetto è che la corona abbia giocato un ruolo importante. “In quel periodo, praticamente tutte le cose che influenzano lo sviluppo di un disturbo alimentare erano lì”, dice van Pelegem.
politica di rete
Per controllare i numeri in aumento, l’Health Board suggerisce di adottare un approccio di rete. Van Bellegem sostiene questa idea e spiega perché questo approccio può aiutare. “Non si cura un disturbo alimentare da soli, ma con molte persone coinvolte, come un giovane medico, uno psicologo e un esperto esperto. Queste persone devono sapere dove trovarsi”. Questo è il problema, secondo il pediatra. Quando l’assistenza ai giovani è stata trasferita ai comuni nel 2015, il panorama dell’assistenza si è frammentato. Ciò rende difficile per gli specialisti necessari trovarsi. Ciò provoca ritardi nel processo di trattamento e nella ricerca del sito di trattamento giusto.
conoscenza
Secondo Van Bellegem, un altro motivo del ritardo nel riconoscimento dei disturbi alimentari è la mancanza di conoscenza tra gli operatori sanitari, i genitori e le persone con un disturbo alimentare. Ecco perché van Belgem chiede maggiori finanziamenti per la ricerca. “Sappiamo ancora molto poco sui disturbi alimentari e sul loro trattamento”.
Il giornalista ed esperto Almole ammette nella storia di Van Belgem che è rimasta ancora poca conoscenza. Ha sviluppato un disturbo alimentare quando aveva undici anni. Soffriva di “disturbo da alimentazione incontrollata” e anoressia atipica (che non comporta il sottopeso). Almoli dice di non identificarsi con lo stereotipo dell’anoressia perché non era sottopeso.
A causa di questa mancanza di conoscenza, le persone non ricevono un aiuto adeguato in modo tempestivo e casi atipici come gli amelolitici vengono riconosciuti e trattati meno rapidamente. “Se potessimo assicurarci di avere più conoscenze e l’audacia per avere una conversazione aperta senza pregiudizi, sono sicuro che le persone verrebbero prima dal medico di famiglia per un rinvio per un aiuto appropriato”, afferma Van Pelegem.
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