Commedia “calda”. E così è stato, questa volta al Lunatic Comedy Award. Più di 70 comici emergenti si sono iscritti a questo concorso, e dopo averne selezionati 12, dopo le semifinali, 5 nomi hanno potuto prendere d’assalto il tabellone del Menard a Gand. Sala bellissima, tutto esaurito, la tensione era alle stelle e ad aggiudicarsi il premio è stato proprio l’ultimo della fila.
Non esiste una giuria professionale, come in altri concorsi, a decidere è solo il pubblico attraverso la scheda di voto. La finale è stata una partita combattuta, ma Martin Dain (42 anni, sbocciato tardi da Wurtgem nelle Fiandre orientali) ha comunque fornito un vantaggio sufficiente nella classifica generale.
È un po’ più vecchio, maturo e calmo sul palco come se si fosse appena alzato dal suo posto. Pura cabaret: microfono pronto, basta raccontare e dare un’occhiata. Della sua infanzia, dei suoi genitori, del suo ex insegnante di religione, ma anche di una storia sciocca sui conigli nel suo giardino. Con un atteggiamento disinvolto, ha realizzato la migliore battuta della serata. Ha convinto tutto il pubblico. È quindi il successore di Stijn Vandermeeren, che vinse la gara del 2022.
Il finale è sempre interessante in quanto fornisce una selezione di un nuovo gruppo di comici. Questo è anche il caso di Milan Burmese: gioco serrato, “sfogo non svegliato” sui bambini e problemi con loro, ma anche una canzone a sorpresa ispirata al sindaco di “Samson”. Arriverà lì, ma prima dovrà accumulare qualche ora di volo extra. Wolf Sionen è stato il secondo nome a suonare un “set” di 12 minuti. È molto giovane, ha solo 19 anni, e racconta storie e battute sulle sue gite, sulla sua educazione artistica, sui suoi genitori e sul suo lavoro a Plopsa. È iniziato molto rapidamente, ma lentamente è svanito. Potenziale ancora netto, ma chiaro.
Poi “Acqua con vino”: un duetto con uno sketch comico. O anche un cabaret. Tante idee, buone e meno buone, ecco com’è. C’era molto slancio, anche se non era sempre chiaro dove fosse diretto. Due uomini di grande presenza scenica, questo è certo. Ora si tratta di tagliare e portare armonia nella collezione. Poi Tim Lubwick è passato, anche lui facendo pura commedia, ha aggiustato il microfono ed è entrato nella stanza. Ovviamente alcune esperienze e belle battute sono prese dalla vita, e alcune sono più toccanti di altre. Se Martin Dane non fosse stato presente, sarebbe stato il vincitore.
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