Il titolo della tesi di Laura Wyeth è Mappatura molecolare del targeting di nanoparticelle: un viaggio in super risoluzione I promotori sono L. Albertazzi e M. Prins. Per la sua ricerca di dottorato, ha studiato la funzione di molecole legate alle nanoparticelle per il targeting selettivo del cancro. Le nanoparticelle possono essere utilizzate come mezzo per somministrare vaccini e prevenire malattie gravi. Si consideri, ad esempio, l’introduzione di farmaci chemioterapici sulle cellule tumorali. L’obiettivo, quindi, è distruggere le cellule tumorali e non influenzare le cellule sane. L’uso di nanoparticelle come composti ha il potenziale per ridurre i pericolosi effetti collaterali della chemioterapia per i pazienti.
L’uso delle nanoterapie nel cancro
insieme a Spiega sul sito web della Eindhoven University of Technology: “Purtroppo, non esiste ancora una terapia selettiva clinicamente applicabile con le nanoparticelle, poiché la ricerca mira a migliorare e comprendere le nanoterapie attuali. Per aumentare la capacità delle nanoparticelle di colpire le cellule tumorali, gli scienziati possono sfruttare l’interazione di nanoparticelle con altre indicazioni.Vitalità cellulare specifica o ‘recettori’ sulla superficie delle cellule.A tale scopo, sulla superficie delle nanoparticelle vengono poste molecole o ‘linker’ che riconoscono specifici recettori cellulari.
Microscopia ad altissima risoluzione
Woyt ha condotto questa ricerca utilizzando tecniche di microscopia altamente avanzate. In concreto, si tratta della cosiddetta microscopia a super risoluzione, che comprende un gruppo di tecniche di microscopia con una risoluzione dieci volte superiore a quella della microscopia ottica convenzionale. Ciò consente la visualizzazione di strutture 5.000 volte più piccole di un capello umano.
Utilizzando la microscopia a super risoluzione, Woythe e i suoi colleghi sono stati in grado di calcolare i singoli legami su nanoparticelle e recettori nelle cellule tumorali. Ciò ha permesso di migliorare l’interazione di targeting. Si tratta di numeri eccezionali che contribuiscono in modo significativo allo sviluppo di una gestione più efficiente della nanoterapia. Mirando selettivamente sia alle cellule cancerose che alle cellule malate, è possibile evitare tessuti sani e ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia per i malati di cancro.
Nanotecnologie contro il cancro
In pratica, si stanno tentando sempre più modi di utilizzare le nanotecnologie per curare il cancro in modo mirato. Di recente, c’è stato un altro buon esempio alla TU Delft che si adatta bene alla ricerca di Laura Woythe. Concretamente, si tratta di un nuovo metodo per etichettare le nanoparticelle cariche di sali radioattivi ed è quindi adatto per la ricerca clinica e il trattamento dei malati di cancro. Soprattutto perché l’assemblaggio di queste nanoparticelle si è rivelato abbastanza semplice. Il le scoperte Dai ricercatori della TU Delft pubblicati su Advanced Therapeutics nel settembre 2022.
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