Kirini! Imposta la sveglia per tempo perché il giro d’Italia inizia venerdì prossimo. Quali specialita’ del giorno vengono servite tra Budapest e Verona? Con questa anteprima del corso, saprai quali giostre dovresti assolutamente tenere in agenda.
105° Giro d’Italia in breve:
- Da venerdì 6 maggio a domenica 29 maggio
- 3 giorni di riposo: lunedì 9 maggio, lunedì 16 maggio e lunedì 23 maggio
- Grande Bardenza a Budapest (Ungheria)
- Due prove a cronometro: tappa 2 (9,2 km) e tappa 21 (17,1 km)
- Distanza totale: 3.445,6 km
- Distanza media per viaggio: 164,1 km
- Numero di metri di altitudine: 50.580
- Primo Livello Montagna: Livello 4 (Etna)
- Ultimo livello di montagna: Livello 20 (Passo Fedaya)
Grande Partenza in Ungheria: Punchers, cronometristi e velocisti
Il rinvio non è un aggiustamento: 2 anni dopo il previsto, Budapest riceverà a braccia aperte il Giro d’Italia. A causa della partenza oltreoceano, il Giro parte un giorno prima del solito.
Un preludio, una cronometro di gruppo o una cronometro di apertura non rientra nel programma, ma è la prima posizione in fila, proprio come il ballo di apertura. È piatto, ma il diavolo è nella coda: la maglia rosa attende una foratura dopo 5,6 chilometri.
La prima Maglia Rosa potrebbe rinnovare l’abbonamento rosa il giorno successivo in una cronometro a Budapest. La distanza è di poco più di 9 chilometri ma ancora una volta un duro buttafuori deciderà la differenza.
Giro mantiene anche la tendenza a mantenere il numero di chilometri a cronometro il più basso possibile. 26,3 chilometri quest’anno, la quota più alta degli ultimi 60 anni.
Chi alla fine lascerà l’Ungheria come leader? A questa domanda è stata data risposta dopo la prima chiara occasione per i velocisti alla fine di questo trittico ungherese.
Livello 1: completo per le forature. (**)
Fase 2: Cronometro. (***)
Livello 3: Velocisti.
Settimana 1: Giorno di riposo, Etna, Napoli e Blackhouse
Il gruppo dovrà digerire lunedì il passaggio dall’Ungheria alla Sicilia a causa della prima partenza straniera in 4 anni.
Dopo quel fulmineo primo giorno di riposo, non c’è più tempo per il “dolce far niente” in terra italiana: il primo arrivo in salita è in serbo sulla 4a tappa Etna, che negli ultimi anni è diventata una tappa fissa del Giro (4 volte tra 6 anni).
Il secondo giorno in Sicilia e il primo sulla terraferma italiana dovrebbero essere all’altezza delle aspettative, ma le tappe 7, 8 e 9 attireranno un profilo di pilota diverso.
Il venerdì è stata una salita di 4.500 metri, il sabato è stato ricco di dossi e domenica è stata nominata la prima vera tappa importante con arrivo a Blackhaus.
Livello 4: Arrivo in salita. (****)
Livello 5: attaccanti/velocisti. (**)
Livello 6: Velocisti. (**)
Livello 7: Attaccanti. (****)
Livello 8: Attaccanti. (**)
Livello 9: Arrivo in salita. (*****)
Settimana 2: un fine settimana promettente è dietro l’angolo Il Giro salva da anni i fuochi d’artificio per l’ultima settimana, ed è il caso di questa edizione.
Ma non sottovalutare la metà di questo tour in Italia.
La seconda settimana staccato è piena di gite in montagna o viaggi in media montagna che invitano ad attacchi e sputano in bocca a paraudisti o classificatori con tattiche audaci e diverse.
Noi belgi penseremo alla 12a tappa giovedì 19 maggio.
Nell’ultimo weekend del Giro, comunque, le campane suonano. La tappa 14 – sabato 21 maggio – ci sta già facendo venire l’acquolina in bocca: il benchmark a Torino è brevissimo, ma anche molto mosso e instabile. È uno di quei giorni in cui una squadra può capovolgere le cose.
Il giorno prima dell’ultimo giorno di riposo, nelle Alpi è possibile cambiare nuovamente le carte. Dopo una salita finale di oltre 20 chilometri, l’arrivo è a Cagnes, anche se è un leggero riscaldamento per sgattaiolare dietro l’angolo.
Livello 10: Attaccanti. (***)
Livello 11: Velocisti.
Livello 12: Attaccanti. (***)
Livello 13: Attaccanti. (**)
Livello 14: Attaccanti/Uomini di smistamento. (****)
Livello 15: Arrivo in salita. (****)
Settimana 3: 3 giganti nell’ultima giornata, conclusiva all’Arena di Verona
Chiunque sia già nelle gengive sarà stordito leggendo il road book per la settimana delle finali.
La tappa 16 porta il gruppo in Africa passando per Mortirolo e Santa Cristina, dove finiamo dopo una breve discesa. Non meno di 5.540 altimetro in questa giornata alta, nonostante il “facile” fiuto di fianco del Mortirolo. Santa Cristina è la “Montagna Pantani” di questo Giro.
Non c’è tempo per riposarsi, perché il giorno dopo il branco sale subito il Passo del Donale e già sorride la salita della Val Passo del Vetriolo e del Monte Rovere (Salita del Menador).
Dopo una dieta intermedia per velocisti e una fase di transizione da non sottovalutare, emerge la dualità della verità.
La tappa 20 di sabato 28 maggio è la Queen Stage, una rivincita del Rally delle Dolomiti bagnato dalla pioggia dello scorso anno.
Se le divinità del tempo collaborano, l’arrivo di Passo San Pellegrino, Passo Bordoi (Cima Coppi, tetto del Giro) e Passo Fedaya questa volta non morirà.
Solo l’ultimo giorno cade il limite dei 2.000 metri, ma ogni partecipante lo apprezzerà fino al mignolo.
Se la classifica finale non è ancora in piega decisiva, la cronometro finale di Verona offre un’ultima chance.
Il percorso di 17,1 chilometri sale alle Torricelle e termina all’arena di Verona. Lì, Richard Karabus ha celebrato la sua vittoria assoluta nel 2019.
Livello 16: un livello di montagna molto difficile. (*****)
Livello 17: attaccanti/classificazione uomini. (****)
Livello 18: Velocisti.
Livello 19: Attaccanti. (****)
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