L’esplorazione di Skerki Banks è in lavorazione dal 2018. Quindi rappresentanti e scienziati di Algeria, Croazia, Egitto, Francia, Italia, Marocco e Spagna hanno deciso di mappare e proteggere i manufatti storici sul fondo del mare. Anche l’UNESCO è coinvolto. Il patrimonio sottomarino è povero, compresi i saccheggi, la pesca e il cambiamento climatico. Questa missione internazionale è la più grande mai sotto la bandiera dell’UNESCO per proteggere il patrimonio sottomarino.
Molti obiettivi sono stati fissati. Da un lato vogliono un inventario di tutti i relitti e altre cose scoperte sul versante siciliano negli anni ’80 e ’90. Quindi gli archeologi americani hanno trovato i resti ben conservati di almeno otto relitti di navi di epoche diverse. Tra questi ci sono un esercito e una nave britannici del XIX secolo che salparono durante la seconda guerra mondiale. L’attività corrente vuole verificare se tutti i relitti sono ancora in buone condizioni o se sono stati danneggiati o rubati.
D’altra parte, l’intenzione è anche quella di studiare la parte tunisina meno ricercata. Sul fondo del mare giacciono relitti di navi e altri oggetti storici e, in caso affermativo, qual è la loro condizione?
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