Ci sono state subito forti reazioni agli sforzi di Ben Gvir, anche da parte del governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Ha condannato l’incidente. “La politica israeliana sul Monte del Tempio non è cambiata”. Ha descritto l’incidente come una “deviazione dallo status quo”.
L’Autorità Palestinese ha parlato di “escalation pericolosa” e ha avvertito che potrebbe avere “gravi conseguenze per l’intera regione”. Le condanne sono arrivate anche da Giordania, Egitto e Arabia Saudita, tra gli altri, e non sono state diverse da quelle di Europa e Stati Uniti.
Il capo della politica estera dell’UE, Josep Borrell, ha scritto su X che l’UE “condanna fermamente queste provocazioni che violano lo status quo”. Borrell riceve il sostegno di Washington. “Non solo questo è inaccettabile, ma distrae anche da quello che crediamo sia un momento critico mentre lavoriamo per un cessate il fuoco a Gaza”, ha detto un portavoce della Casa Bianca.
A parlare sono anche le Nazioni Unite. “Questo tipo di comportamento non è utile ed è una provocazione inutile”, ha detto Farhan Haq, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.
Il capo diplomatico americano Antony Blinken ha esortato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a prevenire “azioni provocatorie” in futuro. Il Segretario di Stato americano ha dichiarato in un comunicato: “Ci aspettiamo che il governo israeliano impedisca che incidenti simili si ripetano in futuro”, criticando la “palese disprezzo” mostrata dal Segretario.
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