È la prima volta dopo la pandemia di Corona che l’organizzazione tiene nuovamente riunioni fisiche dopo due anni di riunioni online. Le decisioni saranno annunciate sull’account Twitter dell’UNESCO martedì pomeriggio.
Ho fatto domanda per baguette, canti popolari rai dall’Algeria, feste fieristiche in Francia e Belgio, cultura chai dall’Azerbaigian e dalla Turchia, cultura del tè dalla Cina e Slivovitz, liquore alla prugna dalla Serbia o rum leggero cubano.
Per evitare polemiche, l’UNESCO rispetta soprattutto la tradizione e la conoscenza. Ad esempio, l’organizzazione non riconoscerà che una baguette appartiene al Patrimonio mondiale immateriale, ma che “l’artigianato e la cultura della baguette” ne fanno parte.
Dal 2003, la Convenzione per la conservazione del patrimonio immateriale si è impegnata a preservare le tradizioni e il know-how dei prodotti e dei costumi artigianali. Il riconoscimento del patrimonio immateriale è uno strumento di diplomazia culturale e premia le pratiche culturali tramandate di generazione in generazione, come le tradizioni orali, le arti dello spettacolo, le pratiche sociali, i rituali, gli eventi cerimoniali o le conoscenze e le pratiche legate alla natura e all’universo.
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