I comuni sono un motore essenziale della ripresa post-Covid dell’Italia e i sindaci sono gli artefici chiave di questo piano. Decaro, il sindaco di Bari, è al timone di un compito difficile: fare da mediatore tra le esigenze dei comuni ei desideri del governo italiano.
Qual è l’importo del recovery fund per i comuni?
‘222 miliardi di euro sono ripartiti tra fondi europei e nazionali, di cui oltre 40 destinati ai Comuni. In gran parte, ciò è dovuto al fatto che siamo il principale investitore pubblico della nazione, con più potere di spesa di qualsiasi altro livello di governo. Nel 2019, il 25 per cento di tutti i fondi nazionali per i lavori pubblici è stato speso dai comuni.
E anche nel 2020, con tutto apparentemente frenato dal Covid, i comuni sono riusciti ad aumentare la spesa per opere pubbliche del 20 per cento rispetto al 2018. Conosciamo la grande somma che ci attende e non abbiamo paura. Invece, possiamo rivendicare quel ruolo e adempierlo nel miglior modo possibile’.
Quali tipi di programmi interessano i comuni e come vengono finanziati?
“Per poter spendere velocemente i 40 miliardi di euro assegnati ai Comuni, ANCI ha proposto un finanziamento diretto senza intermediari, riducendo i passaggi formali e burocratici per l’erogazione dei fondi. Inoltre, abbiamo proposto una selezione e realizzazione dei progetti rapida ed efficiente con un modello standardizzato e applicabile elenco delle procedure e delle regole relative al programma di investimento per il risanamento Popolazione dei comuni Per citarne alcuni come l’assegnazione automatica del contributo per classe; il rifinanziamento di progetti già avviati; il cofinanziamento di progetti nazionali, ad esempio la creazione di vivai, ulteriori rimboschimento nelle aree urbane e riqualificazione dei borghi storici.’
La svolta più delicata nel piano di rilancio dell’Italia è ora il percorso verso i finanziamenti prima che raggiungano i Comuni. Cosa consiglieresti per migliorare questo processo?
‘I nostri timori riguardano soprattutto i ministri e gli intermediari regionali. La nostra esperienza ci ha insegnato che questi intermediari bloccano (o fanno perdere) tempo e creano colli di bottiglia nell’attuazione del programma. Un esempio: a ottobre è stata lanciata una gara d’appalto denominata “National Recovery Plan Mission 2″. Si tratta di circa 2 miliardi per l”efficienza energetica del patrimonio collettivo’. Lo schema prevede circa dodici passaggi per l’assegnazione dei fondi. Come spenderemo quei soldi sul tavolo? Tutti abbiamo in mente un calendario; Al più tardi entro giugno 2022, i ministeri dovrebbero completare le procedure relative alle notifiche dirette o ai lavori ai comuni. Ulteriori cantieri dovrebbero essere aperti entro dicembre 2023.’
«Procedure sempre più lunghe impediscono di rispettare tali scadenze. È inaccettabile che sia necessario un tale periodo di tempo per attuare l’operazione di finanziamento. Cioè: prima una delibera ministeriale, poi una dotazione finanziaria alle regioni e poi le regioni devono fare i bandi,
Fare la programmazione ed emettere la prossima ordinanza ministeriale per gestire la distribuzione finale tra le regioni. Le regioni, infine, nominano i committenti.
Il Binnenlands Bestuur nr. Leggi l’articolo completo su 24 (Accesso)
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