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Lo scorso fine settimana a Roma, centinaia di neofascisti hanno eseguito apertamente il saluto fascista noto come saluto hitleriano. Le immagini della manifestazione stanno suscitando scalpore in Italia e i membri dell’opposizione vogliono sapere perché la polizia non è intervenuta.
Il gesto della mano, vietato in Italia, è stato eseguito presso l’ex sede del defunto partito Movimento Sociale Italiano (MSI). È stata fondata dai sostenitori del dittatore Benito Mussolini dopo la seconda guerra mondiale. L’incontro ha ricordato l’uccisione nel 1978 di diversi membri dell’ala giovanile militante del MSI da parte di terroristi di sinistra. I simpatizzanti dell’MSI commemorano ogni anno la loro morte.
Le immagini mostrano come gli uomini, vestiti di nero, rispondono al grido di “Per tutti i compagni caduti” con il braccio destro alzato in aria. “regalo“, esclamano insieme, dopo di che fanno due volte questo saluto romano e si separano.
Elly Schein, deputata e segretaria del Partito socialdemocratico, chiede risposte al governo. “Era il 7 gennaio 2024 a Roma, ma sembrava il 1924”, racconta. “Quello che è successo qui è inaccettabile. Le organizzazioni neofasciste devono essere sciolte come prevede la Costituzione”.
“Si tratta di un insulto inaccettabile alla democrazia europea”, dice Carlo Calenda, segretario del partito e deputato del partito liberale Azione. Indignato anche Sergio Costa del Movimento Cinque Stelle, vicepresidente del Parlamento italiano. Presenterà una denuncia al Pubblico Ministero e richiederà un’indagine per verificare se nel memoriale siano state infrante delle leggi.
La questione è politicamente delicata per il primo ministro italiano Giorgia Meloni, la cui carriera politica è iniziata all’MSI tre decenni fa. Meloni è stato membro dell’ala giovanile del partito fino al suo scioglimento nel 1995. Il MSI divenne poi l’Alianza Nazionale, nazional-conservatrice, con la quale Meloni fu attivo per diversi anni prima di cofondare poco dopo il partito Fratelli d’Italia con il partito dell’ex Primo Ministro Berlusconi.
Dopo la sua elezione a Primo Ministro nel 2022, ha preso chiaramente le distanze dalle presunte opinioni neofasciste. “Questa alleanza non ha nostalgia del fascismo”, ha ribadito alla commemorazione del Giorno dell’Indipendenza dello scorso anno. I critici dubitano che i rapporti siano autentici.

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