ENGINEERINGNET.BE – Il sistema immunitario acquisito si sviluppa attraverso le infezioni a cui le persone sono esposte.
Questa difesa inizia lentamente, prende di mira specificamente alcuni agenti patogeni e utilizza le cellule della memoria.
Le persone hanno anche un sistema immunitario innato che risponde molto più velocemente agli intrusi. È noto da circa dieci anni che le cellule del sistema innato hanno anche una memoria, il che le fa rispondere più forte e più velocemente alle infezioni ripetute. Questa si chiama immunità addestrata.
Fino ad ora, si pensava che questa immunità addestrata fosse un processo innato, indipendente dalle cellule. La ricerca, condotta da un team internazionale guidato da Raphael Duvenvoorden e dal ricercatore Mikey Jacobs del Radboud University Medical Center, mostra che le cellule T nel sistema immunitario acquisito svolgono un ruolo cruciale nella regolazione dell’immunità addestrata. Hanno scoperto che ciò avviene attraverso il contatto diretto tra le cellule tramite la molecola CD40.
Questa scoperta offre nuove possibilità per il trattamento di una varietà di condizioni in cui l’immunità addestrata gioca un ruolo, come i disturbi autoimmuni, il cancro, le malattie cardiovascolari e il trapianto di organi.
I ricercatori hanno ad esempio dimostrato in un modello murino che un cuore trapiantato viene accettato a lungo dal ricevente se l’interazione tra le cellule T e il sistema immunitario innato viene bloccata per un breve periodo dopo il trapianto.
In questo modello, i ricercatori hanno utilizzato nanoparticelle contenenti farmaci che bloccano la segnalazione del CD40. Hanno combinato tre iniezioni di queste nanoparticelle con un’iniezione del farmaco esistente CTLA4-Ig nella prima settimana dopo un trapianto di cuore.
Ciò ha portato all’accettazione a lungo termine del cuore trapiantato, poiché altri farmaci che sopprimono il sistema immunitario non erano più necessari.
Il fatto che il sistema immunitario innato abbia memoria è vitale per la difesa del corpo. Ma a volte il sistema immunitario innato è iperattivo, come nel caso delle malattie autoimmuni, delle malattie cardiovascolari e durante i trapianti di organi, e può anche avere effetti dannosi.
Pertanto, comprendere i meccanismi molecolari alla base di questa memoria è essenziale per sviluppare nuovi trattamenti.
Questa ricerca dimostra che la manipolazione della memoria nel sistema immunitario innato ha il potenziale come nuova strategia terapeutica nel trapianto di organi.
Duivenvoorden: “Continueremo questa ricerca nei prossimi anni per rendere possibile questa strategia terapeutica anche negli esseri umani”.
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