Gianluca Vialli riceve premio intitolato a Giacinto Facchetti, e parla del cancro che lo ha colpito. “Ringrazio chi mi ha dato il premio. Magari nel prendere la decisione avranno pensato ‘diamoglielo adesso che poi l’anno prossimo non c’è più'”. E poi continua, scherzando sulla malattia: “Cerco di non commuovermi nel ringraziare allenatori, dirigenti, amici, la mia famiglia, compagni di squadra. Io credo di avere in questo ambiente tanti amici. La mia battaglia continua, sto bene. Grazie di tutto”.
I ricordi di Vialli, commosso e sorridente, durante la cerimonia, accarezzano ogni momento importate della sua carriera. Ricorda i tempi della Juve con “il peso di quella maglia gloriosa”. Ricorda quando si stava per trasferire al Milan: “Se fossi arrivato io poi non sarebbe arrivato Van Basten”. E ancora: “Ricordo un anno in Nazionale, quando Gianluca aveva perso una scommessa e correva nudo per il campo. Meno male che in quell’epoca non c’erano ancora i telefonini”.