Il Ministero della Salute ha lanciato un allarme sulla carta d’alluminio usata in cucina, che potrebbe costituire un potenziale rischio per bambini e donne incinte. Secondo il Comitato sicurezza alimentare, infatti, l’alluminio che è presente nelle vaschette e nei fogli usati in cucina può trasferirsi ai cibi. Questo però potrebbe comportare un superamento della “dose massima stabilita” di alluminio, con un “potenziale rischio per la salute per fasce vulnerabili della popolazione”, come ad esempio donne incinte e bambini.
L’allarme per la carta d’alluminio
Già nel 2017, la problematica era stata esaminata nell'”Esposizione del consumatore all’alluminio derivante dal contatto alimentare”. Ma ora, nuovi studi dell’Istituto Superiore di Sanità hanno portato a rivalutare la questione. La via primaria dell’esposizione all’alluminio è quella alimentare, con una dose tollerabile pari a 20 per un bambino di 20 kg e 70 mg per un adulto di 70 kg. Ma secondo i dati raccolti recentemente, c’è la “significativa probabilità di superamento di tale dose nei bambini e nei giovani“. Il motivo è che essi sembrano essere amggiormenti esposti all’alluminio contenuto negli alimenti. Altre fasce d’età, invece, sono meno esoposte al rischio per le abitudini alimentiari diverse, e per un diverso rapporto tra il cibo consumato e il peso corporeo.
La prevenzione
Ci sono poi alcuni condimenti che favoriscono la migrazione di alluminio dai contenitori ai cibi. In particolare, si tratta di quelli acidi, come possono essere quelli a base di limone. E’ per questo che il Comitato si augura che oltre alla corretta informazione dei cittadini, sia anche attuato un “piano di monitoraggio relativo alla presenza e rilascio di alluminio dai materiali a contatto”.