Giuseppe Conte, qualche tempo fa, aveva caldeggiato l’idea di poter anche lasciare la politica alla fine del suo mandato. Oggi, lunedì 30 dicembre, sembra aver cambiato idea: “Non mi vedo novello Cincinnato che mi ritraggo e mi disinteresso della vita pubblica – rivela -. La politica non è solo fondare un partito, essere leader o fare competizioni elettorali. Ci sono mille modi per dare un contributo al proprio Paese”.
Tuttavia il Premier ha precisato che resterà in politica: “Non voglio fondare un partito, ma dare un contributo concreto al Paese”. E ancora: “Dopo questo mio intenso coinvolgimento, non vedo un futuro senza politica”. Le parole di Conte sono state riportate da La Repubblica.
Conte non lascia la politica alla fine del mandato: “Ecco cosa farò”
“Concentrato sul presente – si dichiara Conte -. Per mia igiene mentale rimango concentrato sul presente su come posso riformare il Paese e renderlo migliore senza pensare al mio futuro. Iniziare a ragionare sul proprio futuro quando si ha un incarico così rilevante rischia di creare una falsa e distorta prospettiva. Una prospettiva che può insinuarsi nella mente come un tarlo e finisce per distrarre o peggio per condizionare le scelte e le decisioni che si è chiamati ad assumere”.
Intanto nel Governo si sono fatte forti le voce che vorrebbero una marcia indietro su alcuni provvedimenti fatti da Conte e Movimento 5 stelle assieme alla Lega. Decreti sicurezza a parte – che tutti vorrebbero abolire o almeno rivedere – sono sotto attacco, da parte del Ministro Bellanova e da altri esponenti di Italia Viva, Quota 100 e Reddito di Cittadinanza. Conte anche qui si è dimostrato categorico: “Nessuna revisione Reddito cittadinanza e Quota 100”.