Una legge che potrebbe toccare i social network e il modo di aprire i profili: questa la proposta del deputato di Italia Viva Luigi Marattin. “Da oggi al lavoro per una legge che obblighi chiunque apra un profilo social a farlo utilizzando un documento d’identità. Poi prendi il nickname che vuoi (perché è giusto preservare quella scelta) ma il profilo lo apri solo così”, spiega su Twitter.
Da oggi al lavoro per una legge che obblighi chiunque apra un profilo social a farlo con un valido documento d’identità. Poi prendi il nickname che vuoi (perché è giusto preservare quella scelta) ma il profilo lo apri solo così.
— Luigi Marattin (@marattin) October 29, 2019
La proposta di Gabriele Muccino per i Social Network
Per la verità, non è tutta farina del suo sacco. Marattin infatti prende l’idea da un tweet di poche ore precedente, del regista Gabriele Muccino. Il quale, sempre su Twitter, scriveva: “Subito, al più presto, occorre una legge che obblighi chiunque apra un account social a registrarlo solo tramite l’invio di un documento d’identità. Sapremo solo così chi si nasconde dietro la rete commettendo reati penali sotto l’impunità dell’anonimato”. Marattin ha quindi ripreso l’idea, perché “penso che abbia ragione, e lavorerò in Parlamento per questo”. “Chi mi aiuta?”, chiede poi.
Io penso abbia ragione, e lavorerò in parlamento per questo. Chi mi aiuta? https://t.co/hZXDj1SmE1
— Luigi Marattin (@marattin) October 28, 2019
Le critiche degli utenti
Ma l’idea non sembra avere avuto molto successo tra gli utenti, che si sono scatenati con le critiche. “Capisco che parole come IP e Mac address per voi non significhino molto, ma forse sarebbe più utile dotare la Polizia Postale di mezzi adeguati, visto che rispondono sempre di non poter fare nulla”, sostiene un follower. Un altro sottolinea come sia “un’idea fascista, o forse nazicomunista, comunque totalitaria ed oscurantista. Oltre che inutile”. E c’è anche chi fa notare a Marattion come “la tua ignoranza informatica è imbarazzante. Invece di fare leggi per alfabetizzare informaticamente già dalle scuole, dotare degli strumenti di comprensione e diffonderli, invochi quella che tradotta si chiama censura inapplicabile, ed è contro la carta dei diritti di internet”. “Io credo che prima di partire a testa bassa si debba parlare con esperti del settore i quali, sembra evidente, hanno già detto che è un po’ una stupidata inutile e pericolosa. Sarebbe stato bello scrivere mi metto al lavoro solo dopo aver sentito tutti i pro e contro. Rifacciamo?”, chiede qualcun altro.
La replica di Marattin
Marattin replica a stretto giro di Tweet: “Come si arrabbiano eh, quando annunci di voler far qualcosa per impedire che il web rimanga la fogna che è diventato (una fogna che sta distorcendo le democrazie, invece che allargarle e rafforzarle). Si mettano l’animo in pace. Il limite è stato superato, ed è ora di agire”.
Come si arrabbiano eh, quando annunci di voler far qualcosa per impedire che il web rimanga la fogna che è diventato (una fogna che sta distorcendo le democrazie, invece che allargarle e rafforzarle). Si mettano l’animo in pace. Il limite è stato superato, ed è ora di agire.
— Luigi Marattin (@marattin) October 29, 2019