Il taglio dei parlamentari torna alla Camera per la quarta votazione. La proposta di Riforma infatti è già stata votata due volte dal Senato e una dalla Camera stessa. Con il secondo sì della Camera, la palla passerà ai cittadini, che dovranno approvare la proposta di legge costituzionale con un referendum confermativo.
Se il risultato del referendum sarà positivo, l’entrata in vigore della Legge modificherà gli articoli 56 e 57 della Costituzione, che stabiliscono in numero dei parlamentari. I deputati passeranno da 630 a 400, e i senatori da 315 a 200. Quindi si passerà da 945 parlamentari a 600, più i senatori a vita. Il che comporta dei cambiamenti non da poco, sia dal punto di vista della rappresentanza sia da quella del risparmio per i costi della politica.
I numeri del taglio dei Parlamentari
Secondo i calcoli proposti dall’Agi, guardando ai rappresentanti eletti direttamente dai cittadini, ad oggi con 945 parlamentari eletti e 60,4 milioni di abitanti, il rapporto è di 1 eletto ogni 64mila persone. Ma se passasse la riforma costituzionale, con 600 parlamentari il rapporto sarebbe di un 1/101 mila persone. Si tratterebbe di un rapporto tra parlamentari eletti e cittadini migliore di tanti altri Paesi. Ad esempio la Germania il cui rapporto è 1/117 mila, la Francia è 1/116 mila e l’Olanda con 1/115 mila. Molto simile il Regno Unito con 1/102 mila. Un rapporto migliore invece lo hanno la Spagna con un rapporto di un parlamentare ogni 84 mila abitanti, la Polonia con 1/83 mila, il Belgio, con 1/76 mila.
Il risparmio effettivo
Per quanto riguarda il risparmio per le casse dello Stato, bisogna fare un po’ di conti. Nel triennio 2018-2020 il rimborso per ciascun deputato è stato di 230 mila euro, per un totale di 144,9 milioni di euro. Riducendo di 230 unità il numero si crea un risparmio potenziale di 52,9 milioni di euro all’anno. Per i senatori i costi sono anche più alti, considerando un costo annuo di 249.600 euro per senatore. Con un taglio di 115 senatori si risparmierebbero 28,7 milioni di euro all’anno.
In totale il risparmio annuo sarebbe quindi di 81,6 milioni di euro. In più si dovrebbe conteggiare anche il risparmio delle due Camere che dovrebbero ospitare 345 perosone in meno. Arrotondando per eccesso, potremmo stimare un risparmio di circa 100 milioni l’anno. Ma questa cifra incide davvero sul bilancio italiano? A ben guardare, come sottolinea l’Agi, si tratta dello 0,005% del debito pubblico italiano, e un seicentesimo scarso “di quanto spedne l’Italia ogni anno di soli interessi su tale debito pubblico”.
Tirando le fila
In conclusione: il taglio dei parlamentari porta ad un peggioramento della rappresentatività in parlamento, anche se resta comunque migliore di altri Paesi. La controparte però è un risparmio che potrebbe definirsi quasi irrisorio sul bilancio dello Stato.