C’era una volta la “scuola di partito”, i seminari, i convegni di educazione politica, le sedi, dove si dialoga di storia, d’economia, di diritti sociali, e si dibattono temi di sviluppo e di futuro del paese. E dell’ Europa da inventare: Politica! Nasceva così l’interesse e la passione da mettere al servizio dello Stato e delle istituzioni. Viva e capace politica, uomini, e qualche donna, con le basi e radici solide, da“uomini di stato” vincenti o perdenti, ma dignitosi, degni di quella rappresentanza nel Parlamento, che gli elettori certificavano mandando alle Camere le persone “migliori”, coerenti nelle idee, nel pensiero, nell’azione “ di servizio” alla nazione, allo Stato.
E ora?
Adesso il Presidente del Consiglio non si elegge. Si trova un bel “professorino” d’Università. Diventa politico, magari pure bravo. Così se c’è un “inghippo”c’è anche la soluzione: “extra-parlamentare importata in Parlamento”, così la Costituzione è servita, ed il Presidente della Repubblica non deve più sciogliere le Camere.
La Commedia all’italiana dagli studi cinematografici si proietta al Quirinale. E sul colle resta alto
il vessillo presidenziale, i Corazzieri hanno nuove occasioni di saluto con gli elmi lucidi, la divisa
di gala e i guanti bianchi: guanti bianchi e abiti da cerimonia che hanno sempre accompagnato
ogni occasione d’Italia, alla “Scala” e nelle scalate, anche al potere. E ogni volta, in ogni era o
tempo s’è parlato di nuovo, di cambiamento, di discontinuità, di ripartire: parole, parole, parole…
Il nodo dei vice
Un vice.“Secondo” importantissimo ovunque sia un “capo”: aiuta, alleggerisce, nel caso può sostituire. Due, meglio: contrappesano. Invece nel governino che si staglia sull’orizzonte di “questo paese” il PD avanza una idea esiziale: farne “Nessuno”, in cui l’Ulisse “sotto mentite spoglie” come narrava Omero, di tutta evidenza sarebbe la somma dei “loro”, più smaliziati e navigati di Conte che non aveva mai praticato prima emiciclo e scranni, e dei Cinquestelle che appena cominciato il percorso hanno portato consensi vincenti alla “decrescita veloce” coi no su quasi tutto, pure quello che trattati internazionali vincolanti, e i loro cittadini auspicavano, alzando in quattordici mesi dall’eureka, un coro di “buu” e di critiche.
Chiedete alla Ghisleri perché. Se lo dovrebbe chiedere pure Conte, e lo sesso Mattarella “inchiodato” dai dettati di Costituzione.
Una eventualità che terrorizza
Verità è che questa maggioranza parlamentare “di guerra”, fin’a ieri battagliera e contrapposta, vociante, rissosa, ha perso il tricolore e “sventola bandiera bianca”. Perché non c’è alternativa all’inciucio, al trasformismo cinico e baro, che il voto. Elezioni. Una eventualità che terrorizza generali e colonnelli di tutte e due le armate in campo, che si sentono già perdenti, ai domiciliari prima ancora di cominciare, non la battaglia, ma l’armistizio. Sentir dire – proprio oggi – da un parlamentare pd “quello che noi diciamo da mesi” dopo anni di non saper fare, non saper dire, non saper vedere, che hanno portato gli italiani alle urne alla “cacciata” devastante, fa “schifo” (non trovo altre parole) e la discontinuità “per il bene degli italiani”è un’ultima presa per lì, che gli italiani non meritano. Da nessuno.
Di pace neanche parlarne: non c’e n’era tra gli ulivi, non c’è tra cinici e falsi “uomini dello stato”: se si farà non ce la farà a durare!