Elezioni europee 2019: è stato un grande flop per il M5S, inutile nasconderlo. E se il misero 17,7% del Movimento lo porta ad essere il terzo partito nel Paese, ed essere comunque al governo, dall’alttro lato, la Lega vola e si conferma primo partito. Un bibpolarismo, quello del governo, che ormai non ci è nuovo, visti gli scontri e le tensioni tra i due leader in questi mesi.
La situazione non è sfuggita, ovviamente, al leader Cinquestelle Luigi Di Maio, che nella giornata successiva a questa Caporetto politica ha convocato un vertice al Mise per analizzare l’esito del voto.
M5S alle europee 2019: l’analisi del voto
“Che facciamo, stacchiamo la spina al governo o no?“, avrebbe chiesto ai suoi fedelissimi Di Maio. E la risposta sarebbe stata all’unanimità, da parte dei grillini: andiamo avanti. E in serata, la voce giunge a Matteo Salvini, che è ospite di “Porta a Porta”. “Aspettiamo quattro anni…” dice.
Posizione, questa, che fonti grilline si affrettano a commentare sostenendo che mai Di Maio avrebbe fatto la fatidica domanda sull’eutanasia al governo. Un governo che, confermano, andrà avanti altri 4 anni.
Il vertice al Mise
Ed è questa quindi, la posizione ufficiale che emerge dal vertice fiume al Mise, che prosegue fino alle 20.30. Presenti tutti: dai ministri Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede ai capigruppo Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli. E Alessandro Di Battista, i sottosegretari Stefano Buffagni, Carlo Sibilia, Vincenzo Spadafora e i senatori Gianluigi Paragone e Paola Taverna.
Temi principali sul tavolo? Segreteria politica, governo, territori. E ovviamente, futuro assetto dirigenziale M5S uno dei temi cruciali. Ma “non sarà un ritorno al direttorio ma una vera e propria segreteria politica”, assicurano dal Movimento.