Salvini è stato attaccato dai sindacati della Polizia dopo le polemiche scatenate in seguito alla rimozione di alcuni striscioni contro di lui a Brembate. Felice Romano, segretario del Siulp, in particolare ha dichiarato: “Abbiamo fatto appello alla politica e agli esponenti di partito affinché stiano attenti a due aspetti. Innanzitutto non voler a tutti i costi schierare la polizia da una parte o dall’altra, creando un clima da stadio. E poi stare attenti ai toni. Perché quando si fa un comizio in campagna elettorale bisogna sempre tenere presente che l’esuberanza dialettica può trasformarsi in scontro fisico”.
Salvini attaccato dalla Polizia
Quello striscione al centro delle polemiche, fanno sapere fonti vicine alla Questura di Bergamo, sarebbe stato rimosso “per ragioni di ordine pubblico”. Lo stesso Salvini aveva dichiarato di essere “all’oscuro” della decisione, che la Digos avrebbe preso perché “preoccupata di possibili disordini”.
In ogni caso, l’episodio ha fatto discutere. Da qui l’intervento dei sindacati per chiedere di moderare i toni, evitando così che questi interventi possano essere scambiati per un eccesso di interventismo. Per Daniele Tissone, segretario del Silp Cgil, “siamo alle prese con un ministro sui generis, diverso per aplomb, comportamenti e sensibilità da qualsiasi suo altro predecessore. Eravamo abituati a ministri degli Interni molto più prudenti nelle esternazioni e negli atteggiamenti“. Infine Tissone fa un auspicio: “Da chi riveste i panni di capo politico e ministro sarebbe auspicabile una maggiore sensibilità“.
La decisione di rimuovere lo striscione
Nessuno dei due segretari dei sindacati si è però dimostrato critico sulla decisione di rimuovere lo striscione. Tissone infatti continua: “Non c’è una direttiva in questo o quel senso che regoli le presenze del ministro in campagna elettorale. Tutto è demandato alle norme che disciplinano le campagne elettorali e alla sensibilità che hanno i singoli dirigenti che sono sul posto”.
In altre parole, i Sindacati della Polizia attaccano Salvini non sugli interventi, ma sui suoi atteggiamenti. Tissone infatti conclude: “Mi preoccupa molto questa recrudescenza dell’estrema destra. È più necessario che mai segnalare e far perseguire tutte le situazioni borderline o fuorilegge”.