Il tribunale di Bologna ha dato ragione ad alcuni richiedenti asilo a cui il Comune aveva negato l’iscrizione anagrafica in base al decreto Salvini. Ma la magistratura ha ribaltato tutto e ora il Comune dovrà provvedere all’iscrizione. Il processo è partito da due richiedenti asilo, un uomo e una donna. Quest’ultima, in particolare, aveva detto di aver abbandonato il proprio Paese a causa di alcune persecuzioni, e dopo aver perso il marito e il figlio. Il giudice le ha dato ragione, e anche il Sindaco di Bologna ha espresso soddisfazione per questa sentenza: “Il Comune la applicherà senza opporsi”.
Richiedenti asilo, Tribunale dà loro ragione
Questa sentenza apre un precedente che Matteo Salvini non è disposto ad accettare. “Sentenza vergognosa – ha commentato -. “Se qualche giudice vuole fare politica e cambiare le leggi per aiutare gli immigrati, lasci il Tribunale e si candidi con la sinistra. Ovviamentefaremo ricorso contro questa sentenza, intanto invito tutti i Sindaci a rispettare (come ovvio) la Legge”.
Alle parole del Ministro dell’Interno però è seguita subito la replica del Tribunale, che ha ricordato che sentenze come questa non intaccano la legge, in quanto riguardano singoli casi.
Cosa cambierà?
Eppure, questa sentenza, oltre a far discutere, è destinata a toccare molti ambiti: lavoro e scuola su tutti. Antonio Mumolo, Presidente dell’Associazione Avvocato di Strada Onlus, però, felice della sentenza, racconta: “Le situazioni che miglioreranno saranno tantissime perché questa ordinanza rappresenta un grandissimo passo avanti e un’enorme vittoria”.
Mumolo poi continua: “I richiedenti asilo, che fuggono da situazioni terribili, potranno adesso essere iscritti nel registro sanitario italiano. E non dimentichiamo che il diritto alla salute non è individuale, bensì è un diritto collettivo. Chi ha figli deve poterli iscrivere a scuola. Ora i richiedenti asilo possono ottenere anche la patente di guida e molto altro ancora”.