Il consiglio regionale ligure ha approvato la nuova legge proposta dalle Lega, che penalizzerà gli alberghi che hanno ospitato migranti. La proposta prevede che i contributi regionali siano accessibili solo se il ricavato dell’attività derivi prevalentemente dall’attività turistica.
Alberghi che hanno ospitato migranti
Questo provvedimento, come prevedibile e preventivato, ha subito fatto nascere molte polemiche. Il Pd, in particolare, è già sul piede di guerra. “Il provvedimento esclude dagli incentivi regionali le strutture hanno ospitato migranti – accusano -. Questa è una norma vergognosa e discriminatoria“.
“Viola le norme sulla concorrenza, le norme comunitarie e nazionali sulle imprese turistiche – continuano -. La maggioranza di centrodestra, ancora una volta, propone e vota una norma ideologica che parla alla pancia del suo elettorato più estremista. E lo fa punendo tantissime aziende liguri, già in forte difficoltà, che hanno l’unica colpa di aver rispettato la legge”.
La replica del Governatore Giovanni Toti
Non si è fatta attendere, però, la replica del Governatore della Liguria Giovanni Toti. “Il Pd ogni tanto ha un gusto per l’iperbole che non è più sintonizzato con il gusto dei cittadini italiani e i voti in Liguria lo dimostrano. La legge dice una cosa assai banale: cerchiamo di destinare soldi dei cittadini allo sviluppo di un settore economico e non darli a qualcuno che, legittimamente secondo le leggi dello Stato, fa tutt’altro nella vita. E come se mi si chiedesse perché non do aiuti regionali per chi aggiusta le biciclette a chi non fa quel lavoro”.
Poi Toti conclude: “Siccome spendiamo dei soldi pubblici con un aiuto straordinario pagato ai cittadini per riqualificare il turismo nella nostra regione e aiutare gli imprenditori ad accogliere meglio i visitatori, ne può usufruire solo chi ha un’attività che prevalentemente ospita turisti e ha quello come business principale. Chi invece utilizza quella struttura per la maggior parte dell’anno o del suo sistema di business per ospitare migranti a quella legge non accede perché non lo riguarda”.