Era una misura già prevista dalla riforma del codice della strada di inizio decennio, ma non era mai stata attuata. Ora, sembra, le targhe “portabili” per le automobili diventeranno realtà. E’ quanto ha annunciato il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, spiegando che “la portabilità della targa quando si cambia auto sarà presto realtà”. Una rivoluzione nell’ambito automobilistico che Toninelli ha annunciato durante il dibattito in aula sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti.
Una norma già prevista
Una riforma di cui Toninelli dice di andare fiero, e che sembra voler sbloccare quanto previsto dalla riforma. Infatti, il codice della strada recita che le targhe sono “personali” e “non possono essere abbinate contemporaneamente a più di un veicolo e sono trattenute dal titolare in caso di trasferimento di proprietà, costituzione di usufrutto, stipulazione di locazione con facoltà di acquisto, esportazione all’estero e cessazione o sospensione dalla circolazione“.
Nella pratica
In pratica, la targa non sarebbe più legata al veicolo ma all’intestatario. Alla vendita dell’auto, il venditore terrebbe la propria targa e l’acquirente apporrebbe la propria, richiedendone una nuova se non l’avesse. La targa, se non immediatamente riutilizzata, è vailda per un anno, scaduto il quale viene disattivata, e in quel caso, volendo comprare un’auto, si dovrà richiederne una nuova. In generale la targa rimarrebbe legata all’intestatatrio per 15 anni, dopo dovrà essere rinnovata.
Nel caso in cui si sia intestatari di più automobili si dovranno possedere più targhe, con i relativi costi. E la targa si dovrebbe spostare anche nel caso in cui si utilizzi in maniera provvisoria un’automobile un veicolo per un periodo superiore ai 30 giorni.
Le problematiche
Un regolamento che però non è mai diventato operativo, fino ad ora. Ed era stato accantonato per un buon motivo, ossia la paura del proliferare della burocrazia e degli oneri nei confronti dei cittadini, che dovrebbero staccare e riposizionare le targhe. Inoltre, il guadagno sarebbe di soli 41 euro, a fronte invece di una casistica, che si preannuncia vasta, da normare.