Dal 6 marzo sarà possibile inviare le domande per ottenere il Reddito di Cittadinanza. E quindi, ecco le ultime limature da parte del Governo. Vertice a Palazzo Chigi, dunque, che si conclude con una fumata bianca sul decretone contenente Reddito e Quota 100, che aveva subito diversi stop al Senato.
La marcia indietro della Lega
Un incontro che dalle fonti di governo Cinquestelle viene descritto come svoltosi in un clima cordiale. Cordiale sì, ma i 5 stelle ribadiscono: il Reddito di Cittadinanza “non si tocca, su quello non torniamo indietro”. La Lega dovrà quindi fare marcia indietro sugli emendamenti più scomodi presentati al Senato. Quello su cui però la Lega non è disposta a retrocedere sono maggiori controlli per chi ottiene il sussidio.
Stretta sui cambi di residenza
Ecco perché verrà escluso dal Reddito chi ha cambiato residenza dopo il primo settembre 2018. Questo infatti è uno dei modi possibili per aggirare i requisiti per ottenere il Reddito. Per assicurare il rispetto delle norme, viene spiegato, ci saranno scrupolosi controlli dei vigili urbani. Inoltre, l’intesa raggiunta prevede che con l’accordo del Comune di appartenenza e del beneficiario del reddito si possa passare da 8 a 16 ore di servizi sociali.
I fondi per i disabili
Claudio Durigon, deputato leghista, ha assicurato che i fondi per i disabili ”ci sono”. Tuttavia la modifica per ampliare la platea del Reddito ai diversamente abili dovrebbe arrivare solo in seconda battuta, nel ‘pacchetto’ di emendamenti che verrà presentato alla Camera dei deputati. Sul tavolo di Palazzo Chigi, infine, anche le nomine ai vertici dell’Inps, che sarebbero state al centro di un faccia a faccia tra il vicepremier Luigi Di Maio e il sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti.