La petizione per salvare Matteo Salvini dal processo sul caso della nave Diciotti ha visto decine e decine di sostenitori scendere in campo per salvare il Ministro. La Lega ha anche creato il portale salvininonmollare.it per coinvolgere i sostenitore del loro leader a una mobilitazione sul web, in aggiunta ai banchetti posti nelle strade di tutta Italia.
Tuttavia, qualcuno ha fatto notare che per salvare il Ministro i suoi sostenitori potevano (e in molti casi lo hanno fatto) mettere più volte la propria firma sulla petizione sulla petizione online.
Le firme ‘gonfiate’
Il metodo per porre più volte la propria firma è abbastanza facile. Si digita l’indirizzo del sito, si lasciano le proprie generalità (nome, cognome, genere, Paese, regione, comune e provincia di residenza e il proprio indirizzo e-mail) e si clicca su sottoscrivi.
E fin qui tutto normale. Il problema è che basta ricaricare la pagina e ripetere l’operazione per iscrivere nuovamente il proprio nominativo alla raccolta firme Salvini non Mollare. Come spiegano esperti informatici, sarebbe bastato mettere un blocco alle firme doppie, triple e plurime.