Mario Draghi, Presidente della Banca Centrale Europea, durante una conferenza stampa a Francoforte ha tracciato un bilancio in seguito alla riunione del Consiglio Direttivo. Quest’ultimo ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse. «In Italia – spiega Draghi – c’è stato un leggero irrigidimento delle condizioni finanziarie che però è stato soprattutto concentrato qui e non si è diffuso al resto dell’Eurozona».
Il caso Italia e la Brexit
Il Consiglio Direttivo della BCE non evidenza l’eventuale possibilità di una recessione in Germania e in Italia. Draghi mette in luce una forma di evoluzione più debole rispetto alle attese previste. La domanda, proveniente dall’estero, è maggiormente contenuta.
Nella discussione all’interno del Consiglio direttivo della Bce c’è stata anche una valutazione della Brexit. L’attenzione è stata rivolta ai possibili impatti che ad alcuni membri «non sembrano così estesi, nella convinzione che questa – afferma il Presidente Draghi – non toccherà così a fondo l’economia dell’Eurozona. Dal 2014 il totale dei titoli di Stato è sceso. Certo, ci sono eccezioni ma a me interessa il totale. Ed entro il 2021 ci aspettiamo un calo del 6%. Questo significa che nel prossimo decennio la liquidità resterà abbondante».
La questione prestiti
Secondo l’analisi condotta fra le banche dell’Eurozona si evince una condizione favorevole «per i prestiti bancari con una domanda di credito che continua a crescere».
Maggiore sicurezza è stata intravista da Draghi rispetto all’ultima crisi finanziaria. «Questa volta i bilanci delle banche sono più forti e anche il settore bancario è molto più solido. Ci sono le condizioni per le banche per continuare a erogare credito».