Sarebbero 30 i latitanti i cui nomi sono finiti sulla scrivania del Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Di questi, 27 apparterrebbero alla sinistra e tre alla destra. Questo è quanto riferiscono fonti del Viminale. L’elenco è stato aggiornato ed elaborato da Intelligence e Forze dell’Ordine hanno rielaborato dopo l’arresto di Cesare Battisti.
Si tratta di latitanti sparsi in tutto il mondo, dalla Francia, dove ce ne sarebbero poco meno della metà, all’ America latina, alla Gran Bretagna e persino al Giappone. Il Governo italiano, si è detto pronto a muovere i passi necessari a far sì che i Paesi che ospitano i latitanti collaborino alla loro cattura, per assicurarli alla giustizia italiana.
L’ effetto della “dottrina Mitterand”
L’abrogazione della “dottrina Mitterand”
Il governo di Jean-Pierre Raffarin si è fatto carico di abrogare la “dottrina Mitterand” nel 2002, con l’estradizione dell’ex brigatista Paolo Persichetti. Ma da allora, i tribunali francesi si sono comunque attenuti alla legge del 1982. La Ministra della Giustizia francese Nicole Belloubet ha però aperto uno spiraglio. Nicole Belloubet ha dichiarato nei giorni scorsi all’Ansa che le richieste di estradizione presentate da ora in poi “da parte delle autorità italiane” verranno analizzate “in modo approfondito, caso per caso, come abbiamo fatto negli ultimi 15 anni”.