Il testo della Legge di bilancio 2019 arriva al Senato questo pomeriggio. Dopo il via libera ottenuto alla Camera la scorsa settimana, la manovra approda a Palazzo Madama per il sì definitivo. Ma le perplessità rimangono molte. Primo tra tutti il problema del rapporto deficit/pil del 2,4%, che l’Unione Europea considera inaccettabile, e a causa di cui l’Italia rischia la procedura di infrazione per deficit eccessivo e violazione della regola del debito.
Le soluzioni possibili sono due: tagliare le spese o aumetare le tasse. Ma tra i due Vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio non c’è un accordo su come agire.
Le possibili soluzioni
Per oggi è in agenda un altro incontro tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Ministro Giovanni Tria, per riuscire a sbloccare la situazione. Ma l’impresa sarà ardua, visto che né la Lega né i Cinquestelle sono disoposti a fare marcia indetro sui provvedimenti proposti. Non si parla né di tagliare le risorse per le pensioni né quelle destinate a finanziare il reddito di cittadinanza. Così come pare impensabile, per il Governo, aumentare le entrate dello Stato imponendo nuiove tasse.
Il rischio con l’Ue
E così si rischia di rimanere in stallo. L’Italia si prepara a un incontro con Jean-Claude Junker, forse il 13 o 14 dicembre. E se non ci sarà un accordo sul rapporto deficit/pil, per l’italia sarà un salto nel buio.
Le perplessità dei sindacati
I sindacati hanno diverse perplessità per quanto riguarda la Legge di bilancio. Cgil, Cisl e Uil criticano del Documento di Economia e Finanza, che riporta gli obiettivi di politica economica del Paese. “Nel Def mancano risposte incisive su crescita, lavoro, investimenti pubblici”, accusano le sigle. Per i sindacati, “quota 100” per le pensioni è “una buona base di confronto”. Ma per il resto macano investimenti sulle infrastrutture e interventi sociali. E non sono previsti provvediementi adeguati in materia di ricerca e innovazione. Vista l’importanza dei sindacati, il Premier Giuseppe Conte ha in programma di incontrare una delegazione di Cgil, Cisl e Uil.