Il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, dopo l’uccisione del comandante iraniano Qassem Soleimani in un raid in Iraq, non ha mai escluso misure drastiche. Il generale è morto settimana scorsa, e da quel momento gli Usa hanno sempre dichiarato di optare per misura drastiche solo “se necessarie”. Questo sempre per difendere i cittadini e gli interessi americani in Medio Oriente.
Tuttavia, oggi, giovedì 9 gennaio, i media di tutto il mondo hanno riportato una missiva dell’ambasciatrice americana all’Onu, Kelly Craft, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Gli Usa, si legge, sono “pronti a impegnarsi senza precondizioni in negoziati seri con l’Iran” per evitare un’ulteriore escalation.
Non è mancano nemmeno la dichiarazione dello stesso presidente Trump. “Ora nuovo accordo sul nucleare”, dice. Secca la risposta dell’ambasciatore iraniano all’Onu, Majid Takht Ravanchi: “L’Iran non si farà ingannare dal presidente americano che proporrà la sua collaborazione dopo aver imposto sanzioni senza precedenti”. L’ambasciatore ha parlato all’agenzia ufficiale iraniana Irna, continuando a sostenere che gli Stati Uniti stiano facendo del “terrorismo economico”.