Giorno di elezioni in Spagna domenica 10 novembre 2019 per la quarta volta in soli quattro anni. Saranno chiamati al voto 37 milioni di cittadini spagnoli. Alle urne si dovrà nuovamente decidere chi avrà l’onore e l’onere governare il Paese. Necessità di una nuova tornata elettorale dopo lo stallo politico che, di fatto, ha bloccato la Spagna. Resta in testa il partito socialista (Psoe) di Pedro Sanchez il quale, però, non avrebbe la maggioranza assoluta. Le tensioni in Catalogna hanno messo in luce l’ascesa della formazione di Vox (partito di ultradestra).
Elezioni Spagna, i precedenti
Però Sanchez ha vinto le ultime elezioni in Spagna datate 28 aprile 2019 conquistando 123 seggi. Si tratta di un numero ben al di sotto della maggioranza composta da 176 deputati. Il leader socialista, scelto come capo ad interim dopo la caduta del Governo, non ha trovato un accordo per la formazione di una nuova maggioranza. Nessuna intesa raggiunta con Podemos di Pablo Iglesias. Defilati i liberali di che hanno indirizzato la propria visuale verso la politica di destra. La caduta del Governo è avvenuta a metà settembre quando il re si è trovato costretto nell’indire nuove elezioni in Spagna.
I sondaggi
Secondo i dati dei sondaggi di una settimana addietro il Psoe è avanti con il 27,4% delle preferenze: un calo di oltre un punto percentuale rispetto ad aprile. Il Partito Popolare è secondo nelle intenzioni di voto con il 21,6% (ad aprile 16,7%). Al terzo posto Vox con quasi il 15%. A seguire Podemos intorno all’11%. Ciudadanos, il partito di Albert Rivera, oscilla intorno all’8%. Mas Pais, nuovo partito di Inigo Errejon, politico uscito dal progetto di Podemos, sfiora il 3%. Se i sondaggi dovessero essere confermati, in sede di voto, i margini di una maggioranza politica sarebbero ancora più risicati.