Il Governo di Hong Kong, viste le proteste nel Paese, ha inteso dare il via al ritiro della proposta di legge sulle estradizioni in Cina. Gli episodi di violenza, perpetrati nel Paese, hanno preso il via lo scorso mese di giugno. Da lì in poi una escalation di scontri e di manifestazioni anti-governative e in favore della democrazia.
Continuano le proteste a Hong Kong
La richiesta di riforme, tra le quali vige il suffragio universale, è un tema caldo che ha generato numeri episodi di violenza nelle piazze. L’annuncio del progetto, attuato diversi mesi addietro, fa da spola con il conseguente ritiro del provvedimento. La decisione è giunta in seguito alla ripresa dei lavori da parte dell’assemblea.
La posizione della Cina
La Cina ha intenzioni di sostituire Carrie Lam: la notizia è stata diffusa dal “Financial Times”. I cinque mesi di proteste hanno sconvolto la zona della ex colonia cinese. La Lam è divenuta il bersaglio della manifestazioni in piazza. Non è escluso che a breve si possa ricorrere alla scelta di un nuovo esponente politico in carica. La Cina, infatti, secondo alcuni organi di informazione locali starebbe pensando a un cambio della guardia: la situazione è in divenire ma si parla già di marzo 2020.