Dall’inizio del 2019, in Siria, 179 civili sono stati uccisi da mine antiuomo o da residui esplosivi di guerra. Tra questi, ben 41 sono bambini. Lo ha rivelato oggi un’organizzazione non governativa, che ha sottolineato come la presenza delle mine continui a rappresentare un micidiale pericolo per milioni di persone in tutto il Paese. Gli individui a rischio, in tutta la Siria, sarebbero più di 10 milioni.
Mine e ordigni abbandonati in tutto il Paese
A partire dal 2011, l’anno dello scoppio della guerra, i diversi gruppi combattenti hanno installato mine in tutto il Paese, nelle città e nelle aree agricole, abbandonando anche una sorprendente quantità di residui esplosivi. Tra le 179 vittime, secondo l’osservatorio siriano per i diritti umani, almeno 40 sarebbero morte mentre si trovavano nelle aree agricole alla ricerca di tartufi.
“Ogni giorno i civili restano mutilati a vita”
Sulla presenza delle mine in Siria erano recentemente intervenute anche le Nazioni Unite: “Ogni giorno i civili muoiono o restano mutilati a vita a causa di mine antiuomo e ordigni inesplosi”, aveva evidenziato recentemente il dipartimento delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCH).