L’inconsueto prolungamento della stagione monsonica, nel nord dell’India, ha già provocato la morte di 140 persone. E ne ha costrette molte altre ad abbandonare le loro abitazioni a bordo di canotti di fortuna. Il bilancio dei morti, ancora provvisorio, è stato confermato nelle scorse ore dalle autorità locali.
Evacuati anche i detenuti di un carcere
Nella regione dell’Uttar Pradesh, dove negli ultimi quattro giorni sono morte circa 111 persone, i 900 detenuti di un carcere sono stati evacuati a causa delle continue infiltrazioni d’acqua nella struttura penitenziaria. A causa delle violente precipitazioni, del tutto inconsuete per il periodo, altre 30 persone sono morte nella regione del Bihar, vicina all’Uttar Pradesh.
La stagione più violenta e prolungata degli ultimi 25 anni
Secondo i media locali, la stagione monsonica di quest’anno è la più violenta e prolungata degli ultimi 25 anni. I monsoni, abitualmente, si manifestano da giugno a settembre. Sono di grandissima utilità per il sostegno delle fonti idriche e per il settore agricolo del Paese. Da luglio ad oggi, la stagione monsonica ha già provocato la morte di 650 persone tra India, Nepal, Bangladesh e Pakistan.