A pochi giorni dall’imminente tornata elettorale, programmata per la giornata di domenica 29 settembre, l’Austria si ritrova a dover fronteggiare il temibile spettro dell’ingovernabilità: il primo partito del Paese, l’Ovp di Sebastian Kurz, rischia infatti di non poter contare su una solida maggioranza per governare, soprattutto dopo la frattura creatasi negli scorsi mesi con gli ex alleati di estrema destra del partito della Libertà (Fpo).
A maggio la frattura con l’ultradestra di Strache
L’alleanza tra i due partiti era infatti terminata lo scorso maggio, quando lo scandalo di corruzione “Ibizagate” aveva provocato la fine dell’esecutivo e le dimissioni di Heinz-Christian Strache, segretario del Fpo e vicecancelliere. Anziché riproporre un governo con il Fpo, che risulterebbe eccessivamente sbilanciato a destra, alcuni osservatori sostengono che Kurz potrebbe decidere di cercare nuove alleanze, magari con i socialdemocratici – il secondo partito del Paese – o addirittura con i Verdi, balzati a un inaspettato 11%.
Kurz in cerca di nuove alleanze
Se un’alleanza con i primi appare complicata, specialmente per i rapporti intercorrenti tra le due forze politiche, un’intesa con i Verdi (ai quali potrebbero aggiungersi i centristi di Neos, all’8%) potrebbe permettere a Kurz di dare vita a una battaglia incentrata sui cambiamenti climatici, uno dei temi più scottanti del momento, nonché di ottenere una sicura maggioranza per governare.
In Austria, l’esito del voto di domenica appare dunque scontato. Molto meno prevedibili saranno le alleanze alle quali Kurz dovrà dar vita per ottenere una maggioranza, con il concreto rischio di deludere (se non di perdere) una parte consistente dell’elettorato.