Boris Johnson respinge la richiesta pervenuta dalle opposizioni per la riapertura del Parlamento: il nodo della Brexit continua a essere un elemento importante. Il capo del Governo britannico ha parlato alla Bbc respingendo le accuse sulle informazioni relative al piano per un “no deal Brexit”.
Boris Johnson e la questione della Brexit
«L’Alta Corte in Inghilterra ci ha dato ragione, ma sarà la Corte Suprema a decidere – ha detto Johnson – in riferimento al ricorso che era stato presentato in Inghilterra contro la chiusura forzata del Parlamento, ricorso che invece è stato accolto da una Corte d’Appello in Scozia. La decisione di chiudere la sessione parlamentare, ha detto il premier, è stata presa per consentire al governo di presentare in una nuova sessione il suo programma per migliorare il servizio sanitario, la politica di sicurezza e altre priorità».
Johnson ha le mani legate per la legge anti-no deal approvata in extremis al Parlamento. L’imposizione riguarda un accordo raggiunto con l’Unione Europea. La proroga terminerà il prossimo 14 ottobre mediante il discorso della regina con tanto di programma del Governo in carica. «Bruxelles chiede un rinvio della Brexit al 31 gennaio 2020, se entro il 19 ottobre non sarà raggiunto un accordo con la Ue».