Emergono nuovi dettagli sulla morte di Jeffrey Epstein. Infatti, due guardie carcerarie sono sospettate di aver falsificato i controlli che avrebbero dovuto fare nella cella del finanziere. Epstein infatti era sotto stretta sorveglianza dopo che qualche settimana fa era stato trovato nella sua cella con alcune ferite al collo.
I controlli nella cella di Epstein
Ora, in attesa che si chiuda l’inchiesta su quello che pare essere stato il suicidio di Jeffrey Epstein, le due guardie sono state sospese dal servizio. Il Dipartimento di Giustizia Americano ha annunciato anche che il direttore del Metropolitan Correctional Center di Manhattan è stato trasferito in un’altra sede. Proprio in questo carcere federale, infatti, Epstein era detenuto e si è impiccato nella sua cella.
Per il miliardario, travolto da uno scandalo sessuale, era scattato il “suicide watch”, ovvero i controlli speciali per i detenuti ritenuti in grado di commettere un suicidio. Secondo alcune fonti, la misura sarebbe stata revocata proprio alcuni giorni prima della morte del finanziere, ma in teoria le guardie avrebbero dovuto controllare la cella di Epstein ogni 30 minuti. Questo, almeno, è quanto risulta dai registri dei controlli. Tuttavia, le telecamere di sorveglianza non sembrano confermare tutti i controlli che sono stati registrati dalle due guardie.
La richista di Trump
Lo stesso Presidente Usa Donald Trump ha dichiarato di volere un’inchiesta completa sulla morte del finanziere, che era accusato di abusi, violenze e traffico di minorenni. In un tweet ha dichiarato: “Quello che stiamo dicendo è che vogliamo un’inchiesta, voglio un’inchiesta completa ed è quello che sto assolutamente chiedendo”.