Continuano le proteste a Hong Kong, contro il Governo che vorrebbe promulgare la legge di estradizione voluta dalla Cina. Se tale legge dovesse entrare in vigore, un qualsiasi cittadino di Hong Kong potrebbe essere estradato in Cina nel caso fosse anche solo sospettato di aver violato la legge cinese. I cittadini però non ci stanno, ormai da mesi, continuano a protestare, anche in modo piuttosto violento. Inoltre, i piazza, sono da tempo apparse delle bandiere americane (il grande rivale economico della Cina) e dei cartelli che chiedono il secondo emendamento degli Stati Uniti.
Proteste Hong Kong
Hong Kong, in caso la legge passasse, potrebbe rischiare di diventare di nuovo una sorta di “colonia”, questa volta della Cina. Almeno, questo è il timore rilevato da molti cittadini della città stato asiatica. Questi ultimi, tuttavia, hanno da molti anni un sistema legislativo indipendente, diverso da quello cinese e più simile a quello occidentale. Il loro sistema legislativo ricorda infatti quello anglosassone.
Questa vicinanza con l’Occidente potrebbe essere il secondo motivo (il primo forse rimane quello della semplice provocazione), che ha spinto migliaia di persone a scendere in strada con bandiere a stelle e strisce. Inoltre, coloro che protestano, o una grande parte di essi, sta chiedendo a gran voce il II emendamento americano. Per chi non lo ricordasse, tale emendamento garantisce ai cittadini Usa il diritto di possedere armi per contrastare tiranni, abusi autoritari e governi illegittimi.