Donald Trump impone nuovi dazi alla Cina, e finisci quindi per tassare praticamente tutte le importazioni cinesi sul mercato Usa. I dazi saranno del 10% sulle importazioni di merci cinesi a aprtire dal 1 settembre, e raggiungeranno il valore di 300 miliardi di dollari.
La risposta dei mercati
Ma l’ultimo atto di una guerra che prosegue ormai da più di un anno tra le due potenze è costato un forte calo dei mercati azionari. Wall Street è andato subito in negativo e l’indice Dow Jones ha perso 300 punti. Il prezzo del petrolio, a New York, è crollato del 7,9%.
Le conseguenze dell’imposizione di nuovi dazi
I nuovi dazi potrebbero andare a discapito dei consumatori, che vedrebbero tassate merci di largo consumo tra cui figurano giocattoli, capi d’abbigliamento ma anche oggetti tecnologici, come IPhone. Gli Usa già tassano al 25% circa 250 miliardi di beni cinesi, soprattutto materiali e componenti industriali. I nuovi dazi potrebbero colpire i consumatori statunitensi piu’ duramente, colpendo merci come IPhone e prodotti elettrici di largo consumo, giocattoli, scarpe da ginnastica.
Ma questo non sembra preoccupare Donald Trump, che anzi ha annunciato che i dazi potrebbero salire ulteriormente. Del resto, sostiene che Pechino non abbia mantenuto due promesse fatte. La Cina avrebbe infatti dovuto acquistare prodotto agricoli statunitensi e cercare di arginare l’esportazione dell’oppiaceo fentanyl, che sta diventando una piaga negli Usa, seminando molte vittime. Per Trump, tutto questo non è avvenuto.
I rapporti tra Trump e Pechino
Il Presidente Usa lascia comunque aperta una finestra per il “dialogo positivo”. Tuttavia, anche gli ultimi colloqui tra i due Paesi, a Shangai, erano stati definiti “costruttivi”, ma hanno portato ad un inasprimento della posizione sui dazi.