Israele “non sarebbe neutrale in caso di guerra fra Usa e Iran”, ma l’Iran è in grado di bombardare Israele con forza e ferocia”. Le dichiarazioni sono di Hasan Nasrallah, capo del movimento sciita libanese Hezbollah, sostenuto da Teheran rilasciate nel corso di un’intervista trasmessa dal canale televisivo di Hezbollah Al Manar.
L’Iran minaccia gli Stati Uniti con uno sguardo a Israele
“Quando gli americani capiranno – ha aggiunto – che una guerra condotta con questi presupposti potrebbe cancellare Israele dalla mappa, cambieranno idea”. L’allusione neanche troppo velata è alla capacità dell’Iran di mettere in campo armi nucleari avanzate su vettori a medio e corto raggio, che includono Israele nel cono di targeting.
Poi Nasrallah ha ammorbidito i toni e si è fatto diplomatico: “La nostra responsabilità collettiva nella regione è di lavorare per prevenire una guerra degli Stati Uniti contro l’Iran”, precisando però anche che “Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti non hanno alcun interesse a partecipare ad un’eventuale guerra”.
Cresce la tensione
Tradotto: addio alle basi logistiche dello Zio Sam in Oriente, nessuno vuole prendersi una bomba atomica sul groppone per onorare patti economici e sudditanze politiche. Intanto ieri la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, controllata dai democratici, ha adottato una misura che limita la possibilità che Donald Trump attacchi l’Iran, nella preoccupazione generale di una escalation per la quale il presidente degli Stati Uniti possa provocare una guerra inutile.
Tuttavia lo stesso disegno di legge è miseramente fallito al Senato, dove invece a comandare sono i falchi e i repubblicani. Trump si era ritirato nel 2018 dall’accordo internazionale sul programma nucleare iraniano firmato a Vienna nel 2015 e subito dopo aveva inaugurato la stagione delle sanzioni di ferro contro l’Iran in particolare. Martedì scorso poi, Washington ne aveva proclamate di nuove e mirate contro Hezbollah, che considera un’organizzazione terroristica.