Pagare le donne meno degli uomini diventa illegale: lo stabilisce il sistema normativo dell’Islanda che dunque si colloca fra i paesi all’avanguardia fra quelli che concretamente e in punto di diritto attuano la parità di genere sul piano del welfare. Lusinghiero l’iter che è andato a sostegno del disegno di legge poi diventato decreto nella nazione di vulcani. In Parlamento il provvedimento ha goduto dell’appoggio unanime di centro destra di governo e di opposizione, il tutto in una Camera che è già di suo composta per circa il 50% da donne.
Come riportato dal Messaggero, “il decreto rende effettiva la novità legislativa introdotta l’anno scorso. In pratica le aziende che hanno più di 25 dipendenti, ora dovranno ottenere una sorta di certificazione per dimostrare pagamenti equi, a parità di posizione e funzioni”. Il commento di Dagni Osk Aradottir Pind,che è esponente di punta dell’associazione sui diritti umani femminili, non lascia adito a dubbi: “La legislazione resta un meccanismo di base che le organizzazioni e le strutture aziendali devono osservare per valutare il lavoro. Un meccanismo che viene utilizzato a garanzia di un cammino di uguaglianza”.