Dazi Cina-Usa, non si allentano le tensioni. Anzi, se possibile sono in crescita, con le accuse da parte Usa di una crescente militarizzazione di Pechino nel Mar Cinese meridionale. E dall’altra parte, la Cina accusa gli Stati Uniti di ingerenza nella questine riguardante Taiwan.
Proprio dalla Cina arriva un avvertimento: aperti al dialogo con gli Usa, sì, ma se necessario combatterà. E a dirlo è stato proprio il Ministro della Difesa della Cina, Wei Fenghe, durante un vertice tenutosi a Singapore sulla sicurezza internazionale. “Se gli Stati Uniti vogliono parlare, terremo aperta la porta” ha detto Wei Fenghe. “Se invece vogliono combattere, combatteremo fino alla fine”.
Dazi Cina-Usa, le questioni in gioco
Sulla questione riguardante il Mar Cinese, il Ministro Wei Fenghe ha dichiarato: “E’ il diritto legittimo di uno Stato sovrano di realizzare strutture difensive sul proprio territorio”. Ma si tratta sempre di una fetta di territorio estremamente strategica, perché una delle rotte marittime più trafficate al mondo, ed è ricca di giacimenti di petrolio e gas naturale.
Anche la questione Taiwan è spinosa, tanto che Wei Fenghe ha attaccato il sostegno Usa all’autonomia di Taiwan, sostenendo che nessun tentativo di “spaccare la Cina” avrà successo. E come chiaro monito a Washington ha fatto poi sapere che “qualsiasi interferenza straniera nella questione di Taiwan è destinata a fallire”. La prospettiva è quella di una riunificazione pacifica, per la quale la Cina si adopererà, ma “non promettiamo di rinunciare all’uso della forza”.