Emergono nuovi dettagli sul caso di Julian Assange. Il fondatore di WikiLeaks è incriminato per la violazione dell’Espionage Act. Le accuse giungono direttamente dagli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dall’AdnKronos, i capi di accusa si riferiscono alla diffusione di informazioni e conseguente acquisizione della difesa nazionale.
Caso Julian Assange
Stando ai documenti depositati al Tribunale della Virginia «Assange e WikiLeaks hanno cercato, ottenuto e diffuso informazioni. In questo caso gli Stati Uniti le hanno classificate per il serio rischio che la pubblicazione non autorizzata potesse mettere in pericolo la sicurezza nazionale».
Il processo al fondatore di WikiLeaks
L’uomo sta attualmente scontando, nel Regno Unito, 50 settimane di detenzione. Il reato contestato risale al 2012. Negli Stati Uniti rischia una pena di 5 anni. La condanna è giunta per l’interazione avvenuta con Chelsea Manning. La donna è l’ex analista dell’esercito. Ebbe un ruolo di primo ordine nella condivisione dei documenti.
Dai documenti è emerso che «Chelsea Manning ha risposto alla sollecitazione di Assange e ha rubato documenti agli Stati Uniti. Il fondatore di WikiLeaks ha reso noti i nomi di fonti. Ciò ha creato un grave e imminente rischio per vite umane. La diffusione dei nomi delle singole fonti avrebbe messo in pericolo quegli individui».